lunedì 27 luglio 2015

OMICIDIO SARAH, confermato l'ergastolo a Cosima e Sabrina





TARANTO, 27 luglio - La Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato la condanna all'ergastolo nei confronti di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana (Taranto) strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio.
La Corte d'assise d'appello di Taranto ha confermato la condanna a otto anni di reclusione per Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. Durante l'inchiesta Michele Misseri si era in un primo momento autoaccusato del delitto. Un mese e mezzo fa, il 12 giugno, nella stessa aula Sabrina riuscì solo a dire "Non l'ho uccisa, so io quanto sono addolorata" per poi scoppiare a piangere senza riprendere più la parola.
La Corte ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado nei confronti di quattro imputati. Assolti, perché il fatto non sussiste, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, che erano stati condannati ad un anno di reclusione per favoreggiamento personale. Confermata invece la condanna ad un anno e quattro mesi per Giuseppe Nigro, imputato per lo stesso reato. Ridotta la pena per altri due imputati: un anno e quattro mesi a Vito Russo Junior, ex legale di Sabrina Misseri (due anni in primo grado per favoreggiamento personale), cinque anni e 11 mesi a Carmine Misseri, fratello di Michele (sei anni in primo grado per soppressione di cadavere).
Urla dai balconi di un edificio che si affaccia sull'immobile che ospita la Corte d'assise d'appello di Taranto contro Michele Misseri: "Assassino". Il contadino di Avetrana non ha fatto dichiarazioni e, scortato dalla polizia, ha lasciato l'aula subito dopo la lettura della sentenza. Sguardo basso, ha evitato taccuini e telecamere. Insulti anche contro Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano.

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