domenica 26 luglio 2015

MORTI tre giovani italiani in un incidente stradale a TOWNSVILLE (Australia)



Gloria Rastelletti
TOWNSVILLE (Queensland), 26 luglio - Tre italiani sono morti in un incidente stradale avvenuto in Australia. Tra le vittime anche una 29enne di Pesaro, Gloria Rastelletti, che si trovava nel Paese per motivi di studio e di lavoro con la sorella Giorgia, più giovane, che versa in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita. Nell'incidente sono stati coinvolti altri tre giovani italiani, due dei quali sono morti. Tutti e cinque viaggiavano su una station wagonA diffondere la notizia sono stati i vigili del fuoco di Pesaro, colleghi del padre delle due giovani, Stefano, che è partito per l'Australia. Ancora da chiarire la dinamica dell'incidente. Pare che il conducente abbia perso il controllo dell'auto in un tratto rettilineo di strada, che si sarebbe poi ribaltata andando a finire contro un palo di cemento.
E’ successo alle 13.55 ora di Sydney, alle 5.55 ora italiana, lungo l’autostrada Bruce Highway a sud di Home Hill, una località a cento chilometri sud-est di Townsville (nel cui ospedale sono stati trasportati in eliambulanza i due feriti), nel Queensland e a circa mille chilometri da Sidney dove le due sorelle pesaresi si sono trasferite nel settembre scorso, per lavorare come cameriere.
Da qualche settimana però le sorelle Rastelletti si erano spostate in un paesino di quella che viene considerata la patria dei surfisti, nel Queensland sulla costa nord-orientale del continente australe. Un soggiorno di lavoro in una fattoria, un’esperienza necessaria perché venisse loro rinnovato il permesso di soggiorno. L’Australia è diventata la meta di tanti giovani italiani che non riescono a trovare lavoro in patria. Il sistema più diffuso e più semplice per poter raggiungere la terra dei canguri e poterci restare, è il visto per vacanza-lavoro. Il cosiddetto «working holidays visa» permette agli under 30 di vivere in Australia fino ad un anno, termine che può essere prolungato fino ad un massimo di altri 12 mesi, a patto di lavorare per circa 3 mesi in una «farm» ovvero una azienda agricola, dove la manodopera di giovani volenterosi è particolarmente ricercata. Gloria però non vedeva già l’ora di tornare a Sydney.

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