mercoledì 1 aprile 2015

ISTANBUL, morto il giudice sequestrato dai terroristi (poi uccisi) durante il blitz delle forze di sicurezza


ISTANBUL, 1 aprile - Il procuratore turco sequestrato da due terroristi e liberato ieri sera con un'irruzione delle teste di cuoio è deceduto in ospedale nella notte a causa delle ferite i dopo un dramma durato sei ore in conclusione del quale le forze di sicurezza hanno ucciso i rapitori dell'uomo, due presunti membri di un gruppo di estrema sinistra fuorilegge. 

Mehmet Selim Kiraz, il pubblico ministero nel caso controverso dell'uccisione d Berkin Elvan a Gezi Park dorante le dimostrazioni amtiErdogan dell'anno scorso (morto il 11 marzo 2014, 269 giorni dopo essere stato mandato in coma colpito da un candelotto lacrimogeno durante le proteste e Kiraz stato nominato il procuratore del caso controverso sei mesi fa), era stato sequestrato nel suo ufficio del tribunale di Istanbul  e poi mortalmente ferito durante lo scontro con le forze di sicurezza. 

"Abbiamo effettuato la negoziazione per sei ore. Ma le nostre forze di sicurezza hanno lanciato l'operazione dopo gli spari che sono stati sentiti mentre i terroristi stavano parlando al telefono durante il negoziato", ha detto il capo della polizia di Istanbul Selami Altınok dopo l'operazione. 
Il presidente turco Erdoğan è congratulato delle forze di sicurezza, ma anche notato che Kiraz era stato colpito cinque volte durante l'episodio, con tre pallottole direttamente alla testa. Erdogan ha aggiunto che gli autori avevan preso d'assalto stanza del pubblico ministero,  "indossando vesti avvocato." 
Dopo il fallimento della trattativa, le forze di sicurezza hanno fatto uscire il mediatore fuori dall'edificio. Spari e una forte esplosione sono state sentiti alle 20:35, secondo testimoni oculari. 
Dopo che entrambi autori identificati come BD e Ş.Y. sono stati uccisi, il pubblico ministero, è stato portato al vicino Florence Nightingale Hospital, dove è  morto in ospedale dopo che  un'operazione per salvare la sua vita non è riuscita. 

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