venerdì 4 aprile 2014

Mumbai: condannati a morte per impiccagione i tre stupratori di una fotoreporter


MUMBAI - Uno degli stupratori viene condotto in tribunale
MUMBAI - Un tribunale in India ha condannato tre uomini all’impiccagione: dovevano rispondere di molteplici aggressioni sessuali. Gli uomini sono stati giudicati colpevoli di aver violentato una giovane fotoreporter a Mumbai lo scorso anno. 
I tre sono i primi ad essere processati e condannati secondo la nuova dura legge  volta a reprimere i reati sessuali ripetuti.
Nel  tribunale di Mumbai il giudice Shalini Phansalkar Joshi ha detto dopo aver pronunciato la sentenza: "Ci deve essere tolleranza zero per questi fatti. Un messaggio forte e chiaro deve essere inviata alla società".
Entrambe le vittime - una diciottenne operatrice telefonica e la fotoreporter - erano state aggredite l'anno scorso. La 2otoreporter, 22 anni,  stagista in una rivista con sede a Mumbai, era andato a Mulini Shakti - un ex mulino tessile che ora è abbandonata - con un collega maschio per un servizio quando era stata attaccata. Il suo collega era stato picchiato durante l'assalto.
Dopo che il caso era apparso sui giornali nazionali, l'operatrice telefonica di 18 anni si era fatta avanti per segnalare di essere stata aggredita nello stesso luogo un mese prima e aveva riconosciuto gli stessi aggressori.
Le violenze sessuali sono cresciute in India fin dallo stupro di gruppo e l'omicidio di una studentessa di 23 anni su un autobus a Delhi nel dicembre 2012.
Il caso aveva innescato proteste a livello nazionale e aveva costretto le autorità indiane a introdurre nuove leggi anti-stupro. Quattro uomini erano stati condannati a morte e un minore è stato inviato ad un istituto di correzione per tre anni per l'attacco di Delhi.

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