giovedì 16 marzo 2017

ELEZIONI OLANDA, Wilders non sfonda, 33 seggi ai liberali

Wilders
L'Europa tira un sospiro di sollievo. Si sono chiusi i seggi in Olanda con un'affluenza da record dell'81%. A scrutini quasi conclusi il Vvd, partito liberale di destra del premier Mark Rutte, ha conquistato 33 seggi. Frenata l'ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders , fino a qualche settimana fa in testa nei sondaggi. Il Pvv è infatti secondo con 20 seggi e supera di una lunghezza i democristiani (Cda) e i liberali di sinistra D66.
Forte l' avanzata dei Verdi, mentre per la prima volta entra in un parlamento europeo un partito antirazzista, il Denk.

Rutte: "L'Olanda ha detto no al populismo" - "E' una serata importante per tutta l'Europa: l'Olanda dopo la Brexit e le elezioni americane ha detto no al populismo". Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte.

Wilders: "Rutte non si è ancora liberato di me" - "Mark Rutte non si è ancora liberato di me": Questo il primo commento (via Twitter) del leader del Parito per la Libertà olandese, Geert Wilders, dopo gli exit poll.

Gentiloni: stop destra anti-Ue, rilanciamo Unione - "No Nexit. La destra anti Ue ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l'Unione". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, commentando il risultato delle elezioni in Olanda dove è stata scongiurata un'ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders.

Al risultato, che dimostra che la diga europea può tenere davanti allo tsunami del populismo nato dalla Brexit, si è arrivati con una campagna elettorale dominata dall'agenda di Wilders.

Per tentare l'assalto al governo ha presentato un programma di una sola pagina ("L'Olanda è la nostra terra") e 12 punti: bando del Corano, chiusura delle moschee, chiusura delle frontiere, dei centri di asilo, uscita dalla Ue (quindi anche dall'euro), oltre a misure acchiappa-voti come la riduzione degli affitti e l'eliminazione degli eccessi della sanità pubblica.

Wilders rimontato nell'ultimo mese - Dato per primo partito nei sondaggi, nell'ultimo mese è stato rimontato e ampiamente superato dal Vvd del premier uscente. Ad uscire con le ossa rotte nello scontro tra il centrodestra europeista e il populismo di Wilders è stato comunque il Labour, il partito socialdemocratico del primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem che aveva fatto coalizione a due con Rutte nel governo uscente che ha risanato l'economia del paese.

Gli altri "vincitori" - Vincitori alternativi: i Verdi del GroenLink portati da Jesse Klaver al record. E la sinistra premiata dagli islamici che hanno paura di essere cacciati.

Lo scontro con la Turchia - A mettere il turbo alla rimonta del premier uscente, lo scontro con la Turchia nell'ultimo weekend di campagna. Rutte ha potuto vestire i panni del grande statista nella ferma ma misurata reazione alle furibonde accuse del presidente Recep Tayyip Erdogan che, dopo aver dato della "nazista" alla Germania della Merkel, ha accusato l'Olanda di essere stata responsabile del massacro di Srebrenica.

Già prima che cominciasse la fase finale della campagna elettorale, tutti i partiti principali hanno sterilizzato Wilders, escludendo di poter fare coalizioni di governo col Pvv (che invece per i primi due anni dell'ultima legislatura aveva dato 'l'appoggio esterno' a Rutte). 

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