sabato 11 marzo 2017

C'è vita nel gelo dei fondali marini di ANTARTIDE


Sono immagini mai viste prima quelle catturate dagli studiosi di Geoscience Australia che arrivano dal fondale marino intorno all'Antartide e che rivelano una sorprendente abbondanza di vita sottomarina. Le rilevazioni potrebbero supportare la proposta di proclamare la regione area marina protetta.

Stelle, polipi e coralli - "Fra gli organismi che abbiamo visto sul fondo ci sono stelle marine, polipi, razze, ogni genere di pesci e anche variopinti coralli”, ha dichiarato alla radio australiana Abc, la responsabile del progetto di mappatura, Alix Post. “Si tratta di un'area unica che non era stata mai osservata: è una vita che fiorisce nel luogo più inaspettato, in un ambiente veramente ostile e rigidissimo”.


Antartide area marina protetta – Questi organismi vivono sotto una pressione estrema, a profondità che arrivano fino ai 2mila metri, e non erano mai stati osservati prima. La scoperta potrà essere un argomento in favore della proposta di proclamare la regione Area marina protetta, in vista della prossima riunione della Commissione internazionale per la Conservazione delle risorse marine viventi dell'Antartide, che si terrà a ottobre a Hobart, in Australia.

Scatti subacquei – Le immagini sono state catturate utilizzando cineprese subacquee con cui gli studiosi, a bordo della nave 'Investigator', hanno filmato la regione al largo del ghiacciaio Totten, nell'Antartide orientale. Si tratta di una spedizione che ha l'obiettivo, attraverso l'analisi di campionature risalenti a centinaia di anni fa, di calcolare il futuro dell'enorme ghiacciaio, che si sta sciogliendo a causa del riscaldamento globale.

Iceberg che si spaccano – Sotto l'acqua meno profonda, gli studiosi hanno osservato che il fondale marino è stato spaccato da iceberg staccatisi dal continente, che lo hanno progressivamente scavato. “In questo modo spazzano via gli organismi sul fondo – ha raccontato ancora Alix Post – ma permettono anche ad altri organismi di stabilirsi sulle montagne di fango e di roccia che si sono create". Gli iceberg che si rompono fanno parte del ciclo naturale, ma si teme che il fenomeno venga accelerato dal cambiamento climatico.

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