SRASBURGO, 15 giugno - La ripresa "procede ad un passo moderato" ma "dovrebbe ampliarsi" e "le proiezioni" sono per una crescita "dell'1,5% nel 2015, dell'1,8% nel 2016 e del 2,0% nel 2017". Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, in apertura del suo intervento nell'audizione davanti alla Commissione Economico finanziaria del Parlamento europeo. Draghi risponde alle domande degli eurodeputati sulla situazione economica della zona euro e sui negoziati in corso sul programma di riforme della Grecia.
Inflazione a +1,5% nel 2016 e a +1,8% nel 2017 - "Ci aspettiamo che l'inflazione resterà bassa nei mesi a venire" dice Mariricordando che "dopo mesi" in cui è rimasta ferma a zero, a maggio è tornata in positivo a +0,3%. Il presidente della Bce aggiunge che le proiezione dello staff dell'Eurosystem sono di un'inflazione "a 1,5% nel 2016 e a 1,8% nel 2017".
Serve accordo forte, palla in campo Grecia - "Abbiamo bisogno di un accordo forte e complessivo con la Grecia, che produca crescita, sia socialmente equo e finanziariamente sostenibile". Così il presidente della Bce. "Tutti gli attori devono correre l'ultimo miglio, ma la palla è nel campo della Grecia" e "la Bce sta facendo tutto quanto in suo potere".
Serve credibile prospettiva di soluzione - Perché la Bce riveda il tetto agli acquisti di T-bills greci "ci dovrebbe essere una credibile prospettiva di una positiva conclusione della corrente revisione" del programma e la sua "conseguente messa in atto, che implicherebbe il pagamento dei fondi da parte dei paesi dell'Eurozona". Così Mario Draghi.
Situazione economica è drammatica. "La situazione economica in Grecia è drammatica" ma "non è responsabilità degli altri paesi dell'Eurozona o delle istituzioni europee" e ricorda le cifre i 223 miliardi di prestiti bi e multilaterali, "più" l'Ela, "più i soldi del Fmi", "più l'haircut del 53,3%".
Con Grexit entreremmo in terra ignota - Con una 'Grexit', "entreremmo in un terreno ignoto", perché se anche dopo le ultime riforme del sistema finanziario ci sono strumenti per gestire la situazione nel breve, "nel medio lungo periodo quali sarebbero le conseguenze per l'Ue? Questo non siamo in grado di prevederlo".
Decisione politica, in interesse eurozona - Un'intesa sulla revisione del programma della Grecia e sugli esborsi "è una decisione politica" e "spetta interamente all'Eurogruppo", ma "un accordo forte e credibile" e che arrivi "molto presto" è "necessario, non solo nell'interesse della Grecia ma dell'intera eurozona".
Conosciamo problemi,cerchiamo fare possibile - E' "la disoccupazione la maggior causa di inuguaglianza" e "la migliore soluzione per ridurre l'inuguaglianza" à quella di "ridurre i tassi di interesse". Lo dice Mario Draghi rispondendo al parlamentare del M5S, Marco Valli che lo accusa di essere "un'icona per operatori finanziari alla Gordon Gekko". Concludendo la sua replica in inglese, Draghi passa ll'italiano: "Siamo consapevoli dei problemi e cerchiamo di fare il possibile. Se non ci riusciamo, ci abbiamo provato".
La Grecia ha dato parola che onorerà debiti - "Non voglio speculare su un possibile mancato pagamento" dei prestiti dovuti da parte della Grecia "perché abbiamo avuto la parola delle autorità greche che questi saranno fatti". Così Draghi, aggiungendo che per questo "è inutile speculare se i pagamenti non saranno effettuati".
Draghi respinge accusa 'ricatto', Bce segue regole - Mario Draghi respinge l'accusa alla Bce di aver "ricattato" la Grecia non acquistando i suoi bond negli anni scorsi sollevata da un parlamentare della sinistra spagnola. "La Bce non è una entità politica" afferma, sottolineando che "applichiamo le regole". Poi specifica i "tre motivi" per cui la Bce non acquista titoli greci ed aggiunge che tali condizioni possono "essere riviste non appena sarà concluso con successo" la revisione del programma di aiuti.
Da Bce liquidità a banche finché solventi - Dalla Bce "continuerà ad essere data liquidità alle banche greche" per "continuare a finanziare l'economia" e lo farà "finché saranno solventi e avranno sufficienti collaterali". Lo afferma Draghi, ricordando che le decisioni del direttivo "vengono prese in piena indipendenza", che "non ha obiettato la settimana scorsa" all'aumento dell'Ela di oltre 2 mld e che attualmente il livello di liquidità è "a 118 mld di euro, quasi il doppio del 2014", cifra che "è il 66% del pil greco" ed il più alto dell'Eurozona.
Da Qe rischi contenuti su stabilità finanziaria - I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dai programmi di Qe della Bce "sono piuttosto contenuti per ora". In particolare nel settore immobiliare "non vediamo nessun segno di sopravvalutazione generale", e sia per prezzi e mutui nel settore "abbiamo visto tassi bassi per entrambi". "Monitoriamo gli sviluppi da vicino", ha assicurato Draghi, e, in caso di necessità, "devono essere utilizzati strumenti macroprudenziali per salvaguardare la stabilità".
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