venerdì 26 giugno 2015

LIONE, l'uomo decapitato era il datore di lavoro dell'attentatore

La fabbrica obiettivo dell'attacc; nel tondo il fermo del sospetto
LIONE, 26 giugno - "Un attentato terroristico": il presidente francese François Hollande fin dalle prime notizie non ha mostrato alcun dubbio riguardo la matrice dell'attacco contro uno stabilimento chimico di Saint-Quentin-Fallavier, nei pressi di Lione, chiusosi con un bilancio di un morto e due feriti. A complicare lo scenario però, secondo alcune fonti, vi sarebbe la notizia che la vittima - un imprenditore locale - era il datore di lavoro del presunto attentatore, identificato come Yassin Salhi, secondo varie fonti mediatiche di origine nordafricana. Oltre a Salhi, ferito alla testa e arrestato sul luogo dell'attacco, la polizia francese ha fermato anche la moglie del presunto responsabile e una terza persona, sorpresa in atteggiamento "sospetto" nei pressi dello stabilimento ma che al momento non è stata collegata formalmente all'attentato. Salhi ha lanciato la sua automobile - carica di bombole di gas - contro i cancelli dello stabilimento: secondo le autorità francesi l'obbiettivo era quello di provocare un'esplosione all'interno della fabbrica, la statunitense Air Products. Il corpo decapitato della vittima sarebbe stato ritrovato in uno dei locali della sua azienda di consegne i cui mezzi disponevano dell'autorizzazione per accedere alla Air Products: la testa, a quanto sembra ricoperta di scritte in arabo e con accanto due bandiere dell'Isis, era stata collocata nel cortile dello stabilimento. Salhi - che non aveva precedenti penali - era stato schedato nel 2006 dai servizi di sicurezza francese in quanto ritenuto vicino al movimento salafita, ma successivamente la sua sorveglianza era stata interrotta. Le autorità francesi hanno comunque reso noto di aver proclamato il massimo livello di allerta in tutto il dipartimento delle Rhone-Alpes. 

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