domenica 6 aprile 2014

Guinea: “Ebola non c’è”. Aggrediti gli operatori di Medici Senza Frontiere

Un centro di assistenta in Guinea di Medici Senza Frontiere
CONAKRY - Il governo della Guinea ha lanciato un appello alla calma nella sud del paese dove si è sviluppata l’epidemia di Ebola, dopo che gli operatori umanitari dei Medici Senza Frontiere sono stati attaccati da una folla e sono stati costretti a sospendere il trattamento a Macenta inella Guinea sud-orientale : uno dei suoi centri di prevenzione è stato infatti attaccato. Il governo di Conakry ha detto che la folla si era radunata a causa di voci circolate in città secondo le quali il virus sarebbe stato "importato in Guinea e che la febbre Ebola non esiste nel nostro paese".
Le autorità sanitarie hanno segnalato 137 casi di Ebola sospetta o confermata da inizio anno, di cui 86 fatali.
Diversi paesi dell'Africa occidentale si sono predisposti per affrontare le febbri emorragiche tra cui Mali, Liberia e Sierra Leone.
Un virus raro, ma estremamente pericoloso, Ebola è storicamente radicata in Africa centrale e non si èa mai diffuso tra gli esseri umani nella parte occidentale del continente.
MSF ha descritto lo scoppio come una "epidemia senza precedenti" e ha avvertito che la diffusione geografica insolito di casi complica enormememente il compito di contenerla.
Il governo della Guinea in un comunicato ha promesso che gli aggressori dei medici saranno stati portati davanti alla giustizia e  "chiede calma e serenità per consentire ai nostri partner di sostenerci per debellare questa epidemia. Il governo ribadisce che solo il riconoscimento dell'esistenza della malattia aiuterà nella lotta".
Ebola causa una  febbre emorragica, che causa dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, insufficienza di molteplici organi e sanguinamento inarrestabile.
Il virus tropicale può essere trasmessa all'uomo dagli animali selvatici e tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con altrosangue, feci o sudore.
Il contatto sessuale, o la manipolazione non protetta dei cadaveri contaminati, può anche portare a infezioni.
"Il contributo di (MSF), e tutte le organizzazioni internazionali che stanno sostenendo la Guinea nella lotta contro la pandemia è prezioso e ha contribuito finora a contenere la malattia", ha detto il governo. "Senza questi partner, la malattia non sarebbe sotto il controllo di oggi."

MSF dispone di 52 esperti internazionali che lavorano al fianco del personale della Guinea a Conakry e nelle città provinciali di Gueckedou e Macenta, nell'epicentro del focolaio.

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