ORLANDO, 14 giugno - Secondo alcuni testimoni, il killer che ha sferrato l'attacco contro il locale gay di Orlando "Pulse" fu visto più volte in quello stesso club. Lo riferiscono l'Orlando Sentinel e il Los Angeles Times. Quest'ultimo cita inoltre testimonianze secondo cui Omar Mateen era tra gli iscritti a una App per incontri gay, chiamata Jack'd.
Le due moglie di Omar Mateen, la "loquace" Sitora e la "scomparsa" Noor - Come racconta il Corriere della Sera, Omar Mateen era stato spostato due volte, la prima con l'uzbeka Sitora, da cui aveva divorziato nel 2001. La donna in questi giorni ha parlato più volte, dando un'immagine chiara di chi fosse il killer di Orlando: "Instabile e violento", ha raccontato, spiegando che l'uomo che conosceva era più interessato alla palestra che ai sermoni dell'imam.
Più misteriosa invece la figura della seconda moglie di Mateen, la donna da cui ha avuto un figlio, Noor Zahi Salman. La donna, insieme al figlio di tre anni, ha fatto perdere le sue tracce immediatamente dopo la strage al Pulse e non ha mai rilasciato dichiarazioni. Secondo il New York Post, si sarebbe trasferita a Rodeo in California, rifiutandosi tenacemente di parlare con i giornalisti.
L'11 settembre e l'esultanza in classe del killer del Pulse - Si aggiungono intanto nuovi particolari sulla personalità di Omar Mateen. Secondo il ricordo di almeno tre compagni di liceo, l'11 settembre 2001, la classe seguiva atterrita l'evolversi degli attacchi alle Torri Gemelle e, quando il secondo aereo si schiantò, Omar Mateen si alzò in piedi per esultare.
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