venerdì 17 giugno 2016

ANTARTIDE, partita la più pericolosa missione di salvataggio invernale mai tentata


ANTARTIDE, 17 giugno - Partita la più pericolosa missione di salvataggio in Antartide, organizzata quando freddo e buio sono al culmine nel continente bianco. Due aerei bimotore Twin Otter sono decollati il 14 giugno dal Canada per recuperare uno dei membri del personale della base di ricerca americana Amundsen-Scott South Pole, per un'emergenza medica che richiede il ricovero. Lo rende noto la National Science Foundation (Nsf), che gestisce la base. Per ragioni di privacy non sono disponibili dettagli sulle condizioni del paziente. 

E' la terza missione di salvataggio nell'inverno australe, dopo quelle dell'aprile 2001 e del settembre 2003, ma nessuna era mai stata affrontata in questo periodo dell'anno, quando si avvicina il solstizio d'inverno e quando buio e freddo sono all'apice, con temperature fino a meno 80 gradi. I due Twin Otter partiti dal Canada dovrebbero arrivare a destinazione il 19 giugno, se le condizioni meteo lo consentiranno. Dopo aver sorvolato il Sudamerica, uno dei due si fermerà nella base britannica Rothera, come supporto alle operazioni, mentre l'altro viaggerà per altri 2.400 chilometri fino alla base americana Amundsen Scott South Pole.

Nelle basi aperte in inverno restano al lavoro una dozzina tra ricercatori e personale tecnico e i problemi medici sono gestiti dal medico della base o con la telemedicina. Normalmente tra febbraio e ottobre, a causa delle condizioni di freddo ed oscurità estremi, non sono programmati voli diretti e in uscita dalle basi antartiche attive in inverno. La decisione di evacuare qualcuno non quindi è mai presa alla leggera perchè una missione di salvataggio è pericolosa e complicata, e può mettere a rischio anche la vita del pilota. Servono aerei capaci di operare con freddo estremo ed equipaggiati di sci. La stazione di South Pole non ha asfalto, e quindi l'atterraggio sarà fatto al buio sulla neve compatta.

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