giovedì 18 giugno 2015

ROMA, Marino senza dubbi, "rimarrò fino al 2023"


ROMA, 18 giugno - Nessun apparente dubbio, nessun passo indietro e nessuna ipotesi di negoziare un nuovo incarico al posto della poltrona di primo cittadino di Roma, come ha scritto oggi qualche quotidiano. Il sindaco Ignazio Marino non cede sul governo della Capitale e in una conferenza stampa al Campidoglio sul risanamento dell'Ama rilancia: "Io non ho mai cambiato idea, sono qui per stare fino al 2023", perchéè "in questi mesi da parte dei cittadini sento anche troppo appoggio. Non mi sento il salvatore della patria, non aspiro a nulla e non devo fare carriera, ma voglio solo lavorare per il bene della città".
Ai più maliziosi la conferenza stampa sui risultati raggiunti nel 2015 dall'azienda di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella capitale è sembrata una risposta alle parole dei giorni scorsi del premier Renzi, che a Marino aveva chiesto un cambio di passo nella gestione della città. Critiche ingenerose? "Io giudico l'intervento alla fine, quando il malato esce dall'intervento e entra in rianimazione e alla fine della rianimazione abbraccia la sua famiglia", ha risposto sibillino Marino. Il sindaco ha sottolineato i risultati raggiunti con la nuova gestione dell'Ama post-Parentopoli, uno specchio in cui riflette la sua amministrazione della città: in Ama "abbiamo interrotto per sempre un circuito perverso fatto di cattiva politica, cattivi affari e melma criminale. Abbiamo interrotto tutto, fatto un reset per ricominciare e ora proseguiamo con la pulizia della città, anche con percorsi trasparenti in cui ogni singolo euro verrà utilizzato per il bene dei cittadini e non per riempire le tasche di affaristi e criminali".
"Abbiamo trovato Roma nelle stesse condizioni in cui Monti trovò l'Italia dopo Berlusconi. Qui c'erano dei ladri e noi dovevamo prendere una decisione: fare un nuovo debito oppure fare un reset e mettere le cose a posto come stiamo facendo. Oggi i partiti che mi sostengono sono assolutamente convinti che dobbiamo proseguire il nostro impegno per il rinnovamento della città perché i nostri elettori vogliono continuare con questa pulizia e questo cambiamento". Quindi un appello alla giunta e ai partiti della maggioranza capitolina: "Il nostro lavoro di pulizia si deve accompagnare a un risveglio e a una mobilitazione civica per mostrare il vero volto di Roma e dei romani. Roma non è come la dipingono in Tv, ma è una città di persone perbene che merita un'amministrazione perbene. Chiedo alla giunta, ai partiti della coalizione e alla città un grande sforzo per riportare Roma a essere una grande capitale europea e capitale di un paese del G7".
Se il sindaco ostenta una certa sicurezza, il M5S prevede invece che Marino "durerà ancora una settimana". Per il deputato del Movimento Alessandro Di Battista, "Marino è inaffidabile, ma il fallimento è di Renzi e deve imputarlo solo a se stesso. Arriveremo al ballottaggio e possiamo vincere. Stiamo facendo un bel lavoro". Il parlamentare pentastellato ha attaccato anche Matteo Orfini, presidente del Pd e commissario del partito romano: è lui "il vero sfiduciato. Penso che Orfini si dimetterà, anche se non sa cosa sia la dignità. Succederà un terremoto".

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