Varoufkis, ministro greco dell'ecoomia |
BRUXELLES, 19 giugno - E' ancora stallo sulla Grecia e lunedì toccherà ai capi di Stato e di Governo dell'Eurozona, convocati d'urgenza, cercare di evitare quella che il commissario Pierre Moscovici ha definito la "catastrofe", cioè un default. Ipotesi che secondo il ministro greco Yanis Varoufakis si è "pericolosamente vicini ad accettare". L'Eurogruppo non ha fatto alcun progresso, il negoziato è fermo, e i vertici della zona euro lanciano un ultimo appello ad Atene perché torni al tavolo delle trattative con proposte credibili e attuabili, perché quelle che ha presentato finora non sono né l'uno né l'altro. La frustrazione delle istituzioni, che hanno cercato di mediare e di presentare ad Atene più soluzioni, lascia ora il posto alla paura che il Paese sia pronto ad affrontare davvero l'ipotesi di un default: "Lancio un appello alla Grecia, torni al tavolo dei negoziati ed eviti un destino che sarebbe catastrofico", ha detto Moscovici. Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem è visibilmente teso al termine della riunione che ha preso atto dell'impossibilità di procedere. "E' deplorevole che siano stati fatti così pochi progressi e che un accordo non sia in vista", ha detto aprendo la conferenza stampa. Alla luce dello stallo, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha convocato un Eurosummit d'emergenza per lunedì 22 alle 19. "E' ora di discutere urgentemente la situazione della Grecia al più alto livello politico", ha scritto Tusk ai capi di Stato e di Governo.
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