domenica 16 febbraio 2014

Napolitano darà lunedì l’incarico a Renzi

ROMA - "Massima rapidità" alle consultazioni per dare poi "spazio" a Matteo Renzi e permettergli un lavoro "sereno" nella definizione di squadra e contenuti di governo. Si sono chiuse così ieri sera le consultazioni al Quirinale e il capo dello Stato lunedì mattina affiderà al segretario del Pd l'incarico di formare questo secondo l'esecutivo a guida Dem. Al termine di una giornata considerata utilissima e ricca di spunti dal Quirinale, sembra quasi che il presidente tema che un eccesso di fretta porti a programmi improvvisati, nomi ad effetto per la squadra e quindi a un risultato a rischio effimerità, foriero di futuri non voluti contrasti nella maggioranza. 

Ncd mette i suoi paletti - Angelino Alfano rimane estremamente guardingo e tratta sia sul numero dei ministri che sul programma. Soprattutto ha voluto stoppare voci e veleni che sussurravano di una possibile entrata di esponenti di Sel nell'esecutivo: "non possiamo immaginare di cambiare natura all'esecutivo spostandolo a sinistra: se la composizione della coalizione si sposterà a sinistra con l'entrata di altre forze, noi diremo di no", ha premesso. Per poi assicurare l'apertura al Governo Renzi chiedendo anche lui al giovane sindaco di non avere fretta. 

Berlusconi: opposizione responsabile - Formale e inusualmente compassato, Silvio Berlusconi ha confermato a Napolitano e poi ai giornalisti che resterà all'opposizione, ma che si tratterà di un'opposizione "responsabile". E che manterrà i patti con Renzi sulle riforme. Segnale positivo per il presidente che ha dovuto ingoiare le critiche di M5s per aver ricevuto al Quirinale il Cavaliere "pregiudicato" e "decaduto".

La visibilità (chiesta) dai piccoli partiti - Poi ci sono i piccoli partiti che chiedono visibilità, cercando di alzare la voce in avvio di trattativa. Scelta Civica ha dato la propria disponibilità ad appoggiare Renzi ma ha chiesto "un segnale molto chiaro e molto forte di discontinuità" rispetto al passato governo, accompagnato da "una condivisione precisa di un contratto di coalizione". E se Bruno Tabacci ricorda forse non a caso che Centro democratico è sì una "formazione piccola ma che è stata decisiva per vincere il premio di maggioranza alla Camera", Nichi Vendola rassicura a distanza Alfano che l'idea che Sel possa entrare nel governo è "fantapolitica" perché Renzi ha già fatto virare il Pd a destra. 

Le controconsultazioni dei grillini - M5s ha risposto con sue "contro consultazioni" davanti a Montecitorio. "Hanno paura delle elezioni, perché le vinciamo noi", ha detto arringando un centinaio di attivisti il capogruppo alla Camera Alessandro Di Battista. D'altronde per Beppe Grillo le consultazioni sono "un'immensa presa per il culo".

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