giovedì 20 febbraio 2014

Giornalisti rischiano 15 anni di carcere al Cairo. La colpa: raccontare ciò che è successo


IL CAIRO - Venti giornalisti, tra cui quattro stranieri, stanno per andare sotto processo nella capitale egiziana, Il Cairo. Tra essi, lo staff di al Jazeera.
Sono accusati di avere legami con una "organizzazione terroristica" e diffusione di notizie false mettendo cos’ in pericolo la sicurezza nazionale: rischiano fino a 15 anni di carcereOtto degli  imputati, tra i quali l’egiziano-canadese capo dell'ufficio del Cairo di Al-Jazeera Mohamed Adel Fahmy e l'ex corrispondente della BBC Peter Greste, un australiano, sono in carcere. Fahmy  è stato in sciopero della fame per più di un mese per protestare contro la sua detenzione. Gli altri, tra cui due giornalisti britannici, saranno processati in contumacia.
Al-Jazeera dice che solo nove degl accusati sono membri del suo personale e che essi si limitavano a racconatre la situazione in Egitto.
Si è detto che le accuse sono "assurde, infondate e false" e gli imputati hanno costantemente negato di aiutare i Fratelli Musulmani, designato come un gruppo terroristico dopo che i militari hanno spodestato il presidente Mohammed Morsi scorso anno. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha accusato l'Egitto di colpire giornalisti ed altri con affermazioni false, dimostrando un "disprezzo totale per la tutela dei diritti fondamentali". La Casa Bianca - insieme con i principali gruppi per i diritti umani - ha chiesto che la squadra di al-Jazeera sia rilasciato.
I 16 giornalisti egiziani sono stati accusati di appartenenza a una organizzazione terroristica e di "danneggiare l'unità nazionale e la pace sociale". Gli stranieri sono accusati di "collaborare con gli egiziani, fornendo loro il denaro, attrezzature, informazioni", e "aver mandato in onda notizie false volte a informare il mondo esterno che il paese è stato testimone di una guerra civile".
Greste, Fahmy e un produttore egiziano locale, Baher Mohamed, sono stati arrestati  in un raid in un hotel del Cairo a dicembre. Un giornalista di al-Jazeera in arabo, Abdullah al-Shami, è stato arrestato da agosto ed è ora in sciopero della fame.
Gli altri stranieri sono Rena Netjes del giornale olandese Het Parool e radio BNR, fuggito dall’Egitto all'inizio di questo mese, e i giornalisti Dominic Kane e Sue Turton, della al Jazeera in  inglese, che hanno lasciato il paese lo scorso anno. Il governo egiziano ei suoi sostenitori hanno accusato network internazionali di notizie di parzialità nella loro segnalazione di abusi dei diritti umani contro i sostenitori Morsi e dissidenti secolari.

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