domenica 4 dicembre 2016

TURISMO, viaggio nelle spezie dell'INDIA

Ecco un breve viaggio alla scoperta dell’arte culinaria indiana
Innanzitutto va precisato che non esiste una cucina indiana unitaria. A causa dei diversi influssi culturali, religiosi e regionali, nel vastissimo contenente indiano la cultura culinaria si è sviluppata in modo differente. Al nord quindi si consuma più carne, anche se i seguaci dell’Islam (al nord sono diversi) si tengono naturalmente lontani dalla carne di maiale, mentre gli induisti non mangiano carne di mucca per motivi religiosi. Chiunque sia mai uscito mezzo addormentato dalla propria camera per trovarsi faccia a faccia con il curioso spettacolo di una mucca che ti fissa dall’altro lato della strada lo sa bene: nell’Induismo la mucca è sacra, può fare ciò che vuole e blocca persino il traffico stradale.

Un mix piccante

Quanto più ci si addentra a sud, tanto più la cucina diventa vegetariana, ma anche più piccante. Ed ecco che abbiamo già raggiunto la vera anima della cucina indiana: le miscele di spezie. Basterebbe il piccante Garam Masala (“mix piccante”) per far sudare chiunque. Il termine “curry” è stato però coniato dai coloni britannici e in India viene usato per indicare soltanto la salsa speziata composta da una sapiente combinazione di spezie. Le spezie aromatiche sono praticamente onnipresenti: curcuma, cardamomo, cumino e coriandolo. Ogni famiglia ha inoltre le sue miscele personali, che vengono tramandate di generazione in generazione intorno ai fornelli domestici.
La famiglia riveste un’importanza particolarmente fondamentale nella società indiana. Non c’è quindi da stupirsi che anche i lavoratori preferiscano i sapori di casa propria. Ed è per questo motivo che all’epoca coloniale si è sviluppato il sofisticato sistema di trasporto del Dabbawalas (“coloro che trasportano le scatole in alluminio”), che si occupava di consegnare ogni giorno il cibo preparato della propria amata sposa ai lavoratori impegnati sul luogo di lavoro.



Foto: flickr.com | meanestindian

Da dove incominciare?

È arrivato il momento di metterci a tavola! O in questo caso meglio dire sul pavimento, dove le famiglie indiane mangiano abitualmente quando sono a casa propria, seduti a gambe incrociate ed esclusivamente con la mano “pulita”, quella destra. Tutto viene servito contemporaneamente e nulla deve mancare: pane di ogni tipo, che sia il classico chapatis di farina bianca, il naan (il cui impasto viene fermentato con yogurt e lievito), il puri fritto, il papad croccante fatto di farina di lenticchie o il parathas (pane farcito con verdure o patate). Oltre a pane e riso (idealmente l’aromatico riso basmati) viene servito yogurt in abbondanza, che serve a smorzare la piccantezza dei piatti, nonché ogni sorta di zuppa con i daal (lenticchie di ogni tipo), patate, fagioli o spinaci. E dato che gli indiani amano le loro spezie, ecco che viene servito anche l’acar, frutta o verdura marinate con olio e spezie, e il chutney, una piccante salsa agrodolce


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Foto: flickr.com | meanestindian




Old Delhi, India - December 12,2011: A busy street in the Old Delhi Night Market in India. Some Muslims walk by in the foreground, whereas in the background, a street food seller can be seen preparing dinner
Quando i pasti non vengono consumati nel proprio nucleo familiare, gli indiani mangiano di buon grado gli snack venduti dai venditori ambulanti: da queste parti non scarseggiano certo street food prelibati, come per esempio i samosa (impasti ripieni con un mix speziato di piselli e patate) o i gol gappas, ma anche i dolci, come i laddu fritti in farina di ceci (in genere in India sono molto popolari i dolci fritti e immersi nello sciroppo di zucchero). Ovviamente è importante valutare in prima persona le condizioni igieniche dei banchetti prima di fare acquisti. Ma nonostante abbia provato ogni tipo di street food, personalmente ho avuto dei problemi soltanto una volta: in un hotel che voleva imitare la cucina occidentale servendo delle uova alla coque.

Dopo aver mangiato si usa sorseggiare una tazza di Masala Chai, senza dubbio la bevanda nazionale indiana, che grazie agli inglesi si è diffusa in tutto il mondo. È possibile acquistare una tazza di chai praticamente ad ogni angolo dai tipici Chaiwalas (“quelli con il chai”). Il chai completa l’esplosione di sapori della cucina indiana e risveglia dalla sonnolenza dopo un lauto pranzo. Ed è così che anche io mi sveglio dal mio sogno ad occhi aperti alla scoperta dell’India!

Ricetta Masala Chai (8 tazze)

6 tazze d’acqua
4 tazze di latte
6 capsule di cardamomo (oppure macinato)
4 chiodi di garofano
1 cucchiaino di semi di finocchio
1 cucchiaio di anice
1 bastoncino di cannella
½ cucchiaino di zenzero tritato
Zucchero a piacere
4 cucchiaini di tè nero
Mescolare in una pentola tutti gli ingredienti a parte il tè e portare ad ebollizione. Mescolare e lasciare quindi sobbollire a fuoco basso e senza coperchio. Aggiungere il tè nero e riportare ad ebollizione. Abbassare il fuoco e lasciare in infusione per circa 10 minuti, per poi filtrare il tè e gustarlo!.




Foto: iStock.com/tatakis

Dopo aver mangiato si usa sorseggiare una tazza di Masala Chai, senza dubbio la bevanda nazionale indiana, che grazie agli inglesi si è diffusa in tutto il mondo. È possibile acquistare una tazza di chai praticamente ad ogni angolo dai tipici Chaiwalas (“quelli con il chai”). Il chai completa l’esplosione di sapori della cucina indiana e risveglia dalla sonnolenza dopo un lauto pranzo. Ed è così che anche io mi sveglio dal mio sogno ad occhi aperti alla scoperta dell’India!

Ricetta Masala Chai (8 tazze)

6 tazze d’acqua
4 tazze di latte
6 capsule di cardamomo (oppure macinato)
4 chiodi di garofano
1 cucchiaino di semi di finocchio
1 cucchiaio di anice
1 bastoncino di cannella
½ cucchiaino di zenzero tritato
Zucchero a piacere
4 cucchiaini di tè nero
Mescolare in una pentola tutti gli ingredienti a parte il tè e portare ad ebollizione. Mescolare e lasciare quindi sobbollire a fuoco basso e senza coperchio. Aggiungere il tè nero e riportare ad ebollizione. Abbassare il fuoco e lasciare in infusione per circa 10 minuti, per poi filtrare il tè e gustarlo!

OAKLAND, forse sono 40 i morti bruciati nel capannone del rave party




OAKLAND, 4 dicembre - Un rave party ad Oakland, in California, è finito in tragedia per l'incendio del capannone dove si svolgeva la festa: 9 i morti accertati ma il bilancio rischia di salire fino a 40 morti. "Siamo pronti al terribile scenario di una strage", ha affermato la polizia. E si indaga anche per incendio doloso.
La polizia ha pero' sottolineato come tutte le piste siano aperte, a partire da quella dell'incidente, e come non ci sia ancora nessun indagato. A quanto pare non esisteva nell'edificio alcun tipo di impianto antincendio.
Il capannone ospitava un concerto della musicista Golden Donna. La maggior parte delle vittime è stata trovata al secondo piano. 
Tra i partecipanti anche tanti stranieri, ma non e' ancora chiaro se vi siano cittadini non americani tra le vittime e i dispersi.
L'edificio quasi 10.000 piedi quadrati, il 31 Avenue, noto a molti come la Nave Fantasma, era stato oggetto di denunce ben prima che il fuoco di Venerdì. La città è stato contattato tre volte negli ultimi due anni circa spazzatura e detriti ammucchiati all'esterno del magazzino. Il 14 novembre, gli ispettori con il dipartimento di pianificazione e costruzione di Oakland ha iniziato a studiare una denuncia di costruzione illegale all'interno dell'edificio.
Darin Ranelletti, direttore ad interim del dipartimento, ha detto gli ispettori hanno tentato di entrare nel magazzino tre giorni più tardi, ma non è riuscito a ottenere l'accesso.
Ranelletti detto che il suo ufficio aveva anche ricevuto rapporti che le persone vivevano nel magazzino illegalmente. Gli ispettori sono stati ancora indagando prima che il fuoco ha scoppiato, ha detto.
Il magazzino di Oakland è uno dei numerosi immobili di proprietà Chor N. Ng, secondo la figlia, Eva Ng, 36. Era fermamente convinto che il magazzino era stato affittato come spazio di studio per un collettivo artistico e non utilizzati come residenza.
Eva Ng ha detto che non era stata per l'edificio per un anno e ho visto alcuna prova che qualcuno viveva lì. Ha detto che era stato rassicurato dal titolare di locazione che nessuno abitava nel palazzo.
"Hanno confermato più volte. Hanno detto che a volte alcune persone hanno lavorato per tutta la notte, ma questo è tutto ", ha detto Ng.

REFERENDUM, 46 milioni di elettori al voto dalle 7

ROMA, 4 dicembre - Si sono aperti regolarmente alle ore 7 i seggi per il referendum costituzionale, con le "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione".
Il corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale, è pari a 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne.
Lo scrutinio dei voti inizierà nella stessa giornata di oggi, subito dopo la chiusura delle votazioni alle ore 23.

   

QUOTIDIANI, la miglior prima pagina di oggi, domenica 4 dicembre: LA REPUBBLICA


sabato 3 dicembre 2016

La TERRA ha tremato tra PERUGIA e MACERATA

MACERATA, 3 dicembre - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.8 è stata registrata alle 3.42 tra Macerata e Perugia. Il sisma ha avuto ipocentro a circa 10 km di profondità ed epicentro 5 km da Fiordimonte. Non si segnalano al momento nuovi danni. In totale sono state 12 le scosse di terremoto registrate dalla mezzanotte nel Centro Italia.

CINA, morti i 21 operai intrappolati in una miniera a QUTAIHE


PECHINO, 3 dicembre - Sono stati dichiarati morti 21 dei 22 minatori intrappolati da quattro giorni in una miniera di carbone a Qitaihe, provincia nordorientale di Heilongjiang, area ad alta attività estrattiva, mentre resta ancora un disperso. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina citando il bollettino diffuso nella notte dalle autorità provinciali. I media cinesi hanno riportato che la miniera, a un primo controllo, era risultata sprovvista dell'apposita licenza.

UDINE, non indossa il velo islamico a scuola, la madre la riempie di botte


UDINE, 3 dicembre - Picchiata dalla mamma perché scoperta a non indossare il velo islamico. E' accaduto a Udine, protagonista una ragazzina di origini nordafricane, studentessa in un istituto superiore, allontanata d'urgenza da casa e trasferita in una struttura protetta. Visitata dai medici del pronto soccorso, le sono state riscontrate una ferita al labbro e delle contusioni guaribili in tre giorni.
La ragazzina sorpresa senza velo a scuola - La ragazza ogni mattina indossava il velo prima di uscire di casa. Lo levava a scuola e lo rindossava all'uscita dalle lezioni prima che i genitori tornassero a prenderla. Martedì pomeriggio, però, la madre è arrivata prima del previsto e l'ha sorpresa senza velo. L'episodio ha scatenato le ire della madre che, una volta riaccompagnata la figlia a casa, l'ha percossa, avvisando del fatto anche il marito, fuori città per lavoro. La ragazzina si è confidata con gli insegnanti e il dirigente scolastico ha chiamato la Squadra mobile. 

La madre ammette le percosse: "Ma no motivi religiosi" - La madre, avvisata del provvedimento di allontanamento da casa, ha ammesso di aver alzato le mani ma solo per i cattivi comportamenti della figlia escludendo ragioni di ordine religioso, legate al mancato uso del velo.

La Cassazione annulla la condanna di DEL TURCO


ROMA, 3 dicembre - Ci sarà un nuovo processo per l'ex governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco e alcuni degli atri imputati nel processo per la 'Sanitopoli' abruzzese: lo ha deciso la Cassazione, che ha annullato con rinvio la condanna per Del Turco e altri 2 imputati, in relazione all'accusa di associazione per delinquere. I giudici di Perugia dovranno rideterminare il trattamento sanzionatorio e rivedere la condanna che per Del Turco in appello era stata diminuita da 9 anni e 6 mesi a 4 anni e 2 mesi.
   

QUOTIDIANI, la miglior prima pagina di oggi, sabato 3 dicembre: IL MANIFESTO


venerdì 2 dicembre 2016

La BORSA chiude piatta



MILANO, 2 dicembre - La Borsa di Milano riduce le perdite e chiude piatta. L'indice Ftse Mib è in calo dello 0,07% a 17.086 punti.
   

SARONNO, il medico killer: volevo solo alleviare le sofferenze dei pazienti


VARESE, 2 dicembre - Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Laura Taroni, l'infermiera arrestata per la vicenda delle morti in corsia all'ospedale di Saronno, interrogata in carcere dal Gip di Busto, Luca Labianca. Il suo avvocato ha già lasciato il carcere, così come quello del suo amante, Leonardo Cazzaniga. 
Cazzaniga è accusato di aver ucciso 4 pazienti con massicce dosi di farmaci. Entrambi sono sospettati per l'omicidio del marito della donna.
Il medico, durante il suo interrogatorio davanti al gip, si è detto "disponibile a chiarire quanto è successo". Secondo il suo avvocato, Enza Mollica, il medico ha risposto a tutte le domande, in alcuni casi in modo circostanziato, in altri in modo più generico. L'avvocato ha riferito che Cazzaniga "appare provato". Avrebbe spiegato che il somministrare farmaci serviva "per alleviare le sofferenze" dei pazienti. Ha respinto l'accusa di aver voluto uccidere qualcuno. A quanto si è saputo il suo avvocato, Enza Mollica, ha presentato una istanza di arresti domiciliari.
Oltre 50 le cartelle cliniche all'esame dei carabinieri sequestrate. Dagli atti, tra le altre cose, è emersa l'idea, da parte dei due arresti, di uccidere anche un cugino acquisito della donna. Laura Taroni somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. 

Ritrovato in NORVEGIA il cancello del campo di concentramento rubato a DACHAU


Ecco come è stato ritrovato a Bergen il cancello
BERGEN, 2 dicembre - Rubato due anni fa, è stato ritrovato in Norvegia il cancello d'ingresso del campo di concentraento tedesco di Dachau. Lo ha annunciato la polizia tedesca, dicendo che una recinzione con la scritta "Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi)" è stata rinvenuta nel Paese scandinavo. E sembra, ha detto il comando dell'Alta Baviera nord, che si tratti proprio del cancello sparito nel 2014. l cancello di circa 100 chili era stato trafugato all'inizio di novembre del 2014 e ora, sulla base di "un'indicazione anonima", "la polizia di Bergen ha sequestrato un portale di ferro con la famosa scritta", si riferisce nella nota. "Sulla base di foto la polizia desume che, con molta probabilità, si potrebbe trattare del portale di ferro usato a Dachau", aggiunge il comunicato sottolineando che "la polizia sta esaminando l'autenticità" del cancello. Pur di avere indicazioni erano stati promesse ricompense di 10mila euro.
Nell'aprile dell'anno scorso una copia della porta era stata collocata al posto di quella rubata. L'intervento era stato fortemente voluto soprattutto dai sopravvissuti in vista delle celebrazioni per il 7oesimo anniversario della liberazione del campo celebrato il mese dopo.

Il PM chiede la condanna a 20 anni di carcere per il marito di ROBERTA RAGUSA


LUCCA, 2 dicembre - Il procuratore Alessandro Crini al termine della requisitoria ha chiesto vent'anni di carcere per Antonio Logli nel processo celebrato che lo vede imputato di omicidio e distruzione di cadavere della moglie Roberta Ragusa. Il pubblico ministero ha chiesto il massimo della pena prevista per questi reati per l'imputato che però è giudicato con il rito abbreviato e dunque usufruirà dello sconto di un terzo determinando così una riduzione di pena da 30 a vent'anni di reclusione.
 Ora stanno parlando le parti civili e  i difensori di Logli. La lettura della sentenza è prevista nella prossima udienza in programma il 21 dicembre.

CLAMOROSO, Il campione del mondo 2016 Rosberg annuncia il suo ritiro dalla F1


"Il campione del mondo Nico Rosberg pone fine con effetto immediato alla sua carriera in Formula 1": lo riferisce da Vienna lo stesso pilota tedesco, che solo domenica scorsa ha vinto il suo primo titolo. Lo spiega così su Facebook: ""Da 25 anni nelle corse, è stato il mio sogno diventare campione del mondo di Formula Uno. Attraverso il duro lavoro, il dolore, i sacrifici, questo è stato il mio target. E ora ce l'ho fatta. Ho scalato la mia montagna, isono sulla vetta, quindi questo mi fa sentire giusto. La mia emozione più forte in questo momento è la profonda gratitudine a tutti coloro che mi hanno sostenuto per rendere quel sogno accadere. Questa stagione, vi dico, è stato così dannatamente difficile. Ho spinto come un matto in ogni area, dopo le delusioni degli ultimi due anni che hanno alimentato la mia motivazione a livelli che non avevo mai sperimentato prima. E, naturalmente, ciò ha avuto un impatto su quelli che amo, troppo,: è stato un intero sforzo di sacrificio della famiglia, mettendo tutto alle spalle per il nostro obiettivo. Non riesco a trovare parole sufficienti per ringraziare mia moglie Vivian; lei è stata incredibile. Ha capito che questo anno è stato per me importantissimo e mi ha creato lo spazio e per ottenere il pieno recupero tra ogni gara,  mettendo  la nostra championship prima di tutto.
"Quando ho vinto la gara di Suzuka, dal momento in cui il destino del titolo era nelle mie mani,  ho cominciato a pensare a finire la mia carriera agonistica, se diventavo campione del mondo. Domenica mattina ad Abu Dhabi, sapevo che poteva essere la mia ultima gara e quella sensazione mi ha schiarito la testa prima della partenza. Ho voluto godere di ogni parte dell'esperienza, sapendo che potdva essere l'ultima volta ... e poi le luci si sono spente e ho avuto i più intensi 55 giri della mia vita. Ho preso la mia decisione lunedi sera. Dopo aver riflettuto per un giorno, le prime persone alle quali l'ho detto erano Vivian e Georg (Nolte, dal team di gestione di Nico), seguito da Toto.
Toto capito. Egli sapeva subito che ero completamente convinto e che mi ha rassicurato. Il mio successo più fiero in corsa sarà sempre quello di aver vinto il campionato del mondo con questo incredibile team di persone e con le frecce d'argento.
"Ora, io sono qui solo per godermi il momento. C'è tempo nelle prossime settimane per riflettere sulla stagione. Dopo di che, mi si accende il prossimo angolo della mia vita e vedrò cosa ha in serbo per me ... "

Per "colpa" dell'Alta Velocità CHANEL potrebbe rinunciare a produrre in Francia il profumo n. 5


Immagine copyrightAFP

PARIGI, 2 dicembre - Chanel ha detto che smetterà di produrre lo storico profumo  n.5 in Francia, se i piani per una linea ferroviaria ad alta velocità che interessano i suoi campi di gelsomino andranno avanti. Gli operatori ferroviari francesi dicono che lavori di ammodernamento della rete Costa Azzurra è disperatamente necessario. Ma in una lettera aperta, il marchio di lusso ha detto che ciò rappresnterebbe un disastro per le sue "attività artigianali" a Grasse. L'azienda dice che ci vogliono circa 1.000 fiori di gelsomino per fare una bottiglia 30ml del suo famoso profumo No. 5 .

petali di fiori di gelsominoimmagine copyrightAFP

Il profumo iconico è stato creato da Coco Chanel quando ha incontrato profumiere Ernest Beaux n unlocale a Grasse durante una vacanza estiva in Costa Azzurra nel 1920.
Parte della produzione del profumo di Chanel è stato localizzato nella regione per decenni e la città vicino alla Costa Azzurra è spesso considerata la capitale mondiale del profumo.
Ma la società ferroviaria SNCF ha detto tutta la sua rete nella regione ha un disperato bisogno di investimenti e vuole percorso una linea TGV attraverso l'area.
Secondo l'operatore ferroviario, il percorso da Marsiglia a Nizza è il più congestionato del paese alle porte di Parigi. Con 6,7 miliardi di eurosi prevede di tagliare un'ora intera via il viaggio tra le due città.
Ma Chanel detto che "la costruzione di un viadotto e il passaggio regolare di treni ad alta velocità su questi campi di fiori" costringerebbe la società "a cessare sostenere le sue attività artigianali nella regione".
Lo studio descrive la qualità dei fiori nella regione "unica ed eccezionale" e "indispensabile per la creazione di profumi Chanel."

AUSTRIA, donna uccide i suoi tre bmbini, la madre e il fratello e poi si suicida


VIENNA, 2 dicembre - Una donna ha ucciso la madre, il fratello e i propri tre bambini, di età compresa tra i 7 e i 10 anni, poi si è tolta la vita. E' successo a Boeheimkirchen, in Austria. Lo riportano i media locali. La Procura al momento ha confermato il ritrovamento di sei cadaveri in un'abitazione nei pressi di St. Poelten. 
La tragedia si è consumata in un'abitazione di Boeheimkirchen, in Bassa Austria. La procura ha confermato che sono stati trovati sei cadaveri, tra cui quello di tre bambini: si presume che siano tutte vittime di un atto criminale. I media desumono che la donna, di 35 anni, abbia ucciso la madre (sulla sessantina) e il fratello di 40 togliendo la vita anche ai suoi due gemelli di 10 anni e alla figlioletta di sette prima di suicidarsi. L'arma usata sarebbe una pistola.

La strage, avvenuta nel paesino di circa 5.000 abitanti del distretto di Sankt Poelten-Land, risale ad un imprecisato numero di giorni fa: una fonte ufficiale della Procura ha riferito che "il datore di lavoro di una delle vittime aveva avvertito le autorità che la persona da tempo" non si era più fatta vedere. Altre fonti hanno segnalato che la polizia stava cercando i bambini che mancavano da scuola da tre giorni. Il momento della morte sarà accertato da un'autopsia.

Circa il movente, l'agenzia austriaca Apa riferisce che la famiglia si era trasferita nell'abitazione ricavata da un'ex locanda da un anno abbondante ma viveva in maniera molto riservata. Tutto il vicinato sostiene di non conoscere la famiglia.

L'ex proprietario, la cui figlia abita nei pressi, ha riferito che non erano stati notati litigi.

QUOTIDIANI, la miglior prima pagina di oggi, venerdì 2 dicembre: IL FATTO QUOTIDIANO


GLI ASSASSINI DI SARONNO; al figlio della donna dosi massicce di ansiolitici


SARONNO, 2 dicembre - Sono oltre 50 le cartelle cliniche all'esame dei carabinieri sequestrate in relazione all'arresto dell'infermiera e del medico dell'ospedale di Saronno, arrestati martedì con l'accusa di avere provocato la morte di alcuni pazienti. Dagli atti, tra le altre cose, è emersa l'idea, da parte dei due arresti, di uccidere anche un cugino acquisito della donna. Laura Taroni somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. 
Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l'amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il bimbo, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: "Prima la pastiglia e poi le gocce", dice la Taroni e lui chiede: "Pure le gocce?". Cazzaniga risponde: "Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (...)". Cazzaniga spiega al bambino cosa significhi essere assuefatto da farmaci. Il bimbo, la mattina seguente, chiede alla madre di dargli meno farmaci: "Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?".Dalle intercettazioni tra l'infermiera Laura Taroni e il medico Leonardo Cazzaniga emerge la volontà di uccidere un cugino acquisito della donna "colpevole - riferiscono gli inquirenti - di farsi ancora mantenere dalla ex moglie". "Se un giorno venisse giù in ospedale da noi...Trac! - dice Laura Taroni in un'intercettazione - Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio". La donna ride. L'intercettazione risale al 29 febbraio scorso ed è una 'ambientale' eseguita a bordo di una auto. "I due indagati - annotano i pm nella richiesta d'arresto - parlano dell'omicidio come un modo per risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità".
"Sono sconvolta, come tutti; sentendo le intercettazioni sembra di essere dentro il film 'Natural born killer' che rappresenta gli spaccati del male. La Procura della Repubblica accerterà le responsabilità, e poi sarà cura anche della Regione capire se sarà necessario procedere con ulteriori azioni verso l'ospedale". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "E' fuori da ogni immaginazione - ha detto Lorenzin a margine della presentazione del nuovo Piano Nazionale Aids - che possano accadere cose simili dentro un ospedale. Da parte nostra abbiamo chiesto informazioni e dei tecnici del ministero stanno valutando, considerando che il tipo di reato rientra più nelle funzioni della Procura poiché non si tratta di malasanità, ma di un caso di cronaca nera".

Il "no" al protocollo Cazzaniga - Un'infermiera minacciata di morte si era rifiutata in più occasioni di somministrare ai pazienti i sovradosaggi imposti dal vicemprimario. Una scelta che la portò a ricevere invettive pesanti da parte di Cazzaniga: "Non sei ancora morta? Morirai di cancro all'utero". Secondo i pm di Busto Arsizio, l'infermiera, contravvenendo ai "protocolli" dell'anestesista, salvò la vita a diversi pazienti. Ma le minacce proseguivano, sempre più gravi. Da lì la decisione di denunciare Leonardo Cazzaniga alle autorità.

Il caso di un malato di tumore - A segnalare il comportamento dell'anestesista di Saronno è stato anche un altro infermiere, che agli inquirenti racconta il caso di un malato di tumore morto nel giro di venti minuti. "Il medico mi disse che se ne sarebbe occupato lui mettendo in pratica il suo protocollo", ha dichiarato.

I pm vogliono arrestare il primario - Le indagini sulle morti sospette nell'ospedale di Saronno non riguardano solo il dottor Cazzaniga e l'infermiera Laura Taroni, ma anche il primario del Pronto soccorso. Secondo i pm, il dottor Nicola Scoppetta avrebbe infatti "sottovalutato le denunce interne riguardanti la condotta del medico" e "aiutato il medesimo a eludere le investigazioni delle autorità". Non solo: il primario "dissuadeva anche gli infermieri dal presentare denuncia e, contro ogni evidenza scientifica, giudicava corretto l'operato di Cazzaniga sotto il profilo professionale e deontologico".

CINA, 18 affogati nell'autobus che finisce in un lago


PECHINO - Diciotto persone sono morte e due sono ferite in ospedale a causa di un incidente stradale che ha coinvolto un autobus di linea, caduto in un lago nelle prime ore del mattino nella provincia di Hubei nella Cina centrale. Lo hanno comunicato le autorita' del governo della provincia. Il governo provinciale ha detto su un sito ufficiale che due persone sono sopravvissute all'incidente vicino alla città di Ezhou e che l'autista del bus è stato posto sotto inchiesta.
Gran parte della Cina centrale è stata avvolta in una fitta nebbia di questi ultimi giorni, anche se i rapporti non hanno detto se il tempo è  considerato un fattore nell'incidente che ha lasciato il bus quasi completamente sommerso. 
Guida aggressiva, autisti esausti e  scarsa manutenzione sono spesso citati come cause di questi incidenti in Cina, anche se le autorità hanno iniziato a reprimerle negli ultimi anni. Gli incidenti che coinvolgono fiumi o laghi sono particolarmente fatali perché a pochi cinese viene insegnato a nuotare, soprattutto nelle zone rurali.

Hollande rinuncia a ricandidarsi oer l'Eliseo, gli avversari approvano

Hollande e l'andamento del suo gradimento

PARIGI, 2 dicembre - Il presidente francese Francois Hollande ha annunciato in diretta tv dall'Eliseo che non si ripresenterà candidato per un secondo mandato. Visibilmente emozionato, Hollande ha spiegato di avere "misurato i rischi e le divisioni" che una sua decisione di ricandidarsi rappresenterebbe per la sinistra.
Dopo un lungo elenco di quanto compiuto durante il suo mandato, sul piano economico, della sicurezza nazionale, sociale, Hollande ha annunciato la rinuncia, una decisione inedita nella Quinta Repubblica. Mai, infatti, un presidente aveva rinunciato all'Eliseo se non costretto dall'età o dalla malattia. Da fonti dell'Eliseo si è appreso che fino all'ultimo nessuno dei collaboratori di Hollande era al corrente delle intenzioni del presidente. Tutti, spiega una fonte, sono stati colti di sorpresa .Il mondo politico francese ha accolto con sorpresa, approvazione e qualche rimpianto l'annuncio di Hollande. 
"E' la scelta di un uomo di Stato", Così il premier francese Manuel Valls ha commentato in un comunicato la decisione di Hollande. "Voglio comunicare a François Hollande la mia emozione, il mio rispetto, la mia fedeltà e il mio affetto", ha scritto Valls che peraltro, candidandosi per le primarie, è stata una concausa della decisione dei premier. "Conosco il suo coraggio, il suo sangue freddo, quello di un grande dirigente che ha saputo affrontare delle prove dolorose per la Francia - ha aggiunto Valls - L'ha fatto con una preoccupazione costante, proteggere i nostri cittadini, riformare il nostro paese, assicurare il suo risanamento nella giustizia. L'azione prosegue e non dubito che questi cinque anni saranno apprezzati nel suo giusto valore: 5 anni di progresso per la Francia e i francesi". François Fillon, il candidato della destra, ne loda la lucidità: "Questa sera il presidente della Repubblica ammette lucidamente la sua evidente sconfitta che gli impedisce di proseguire". Parla di lucidità anche Nathalie Kosciusko-Morizet, unica donna candidata alle primarie della destra: "E' la decisione più lucida dei suoi cinque anni, quasi logica quando si leggono i sondaggi e le alleanze che si sono costituite contro di lui".   

giovedì 1 dicembre 2016

ESPLOSIONE nella raffineria ENI nel Pavese. Gigantesca colonna di fumo



PAVIA, 1 dicembre - Esplosione intorno alle 16 all'interno della raffineria Eni di Sannazzaro de' Burgondi, una delle più grandi d'Italia. Non ci sarebbero feriti. Dalla raffineria si è innalzata una colonna di fumo nero visibile a decine di chilometri di distanza. Un appello alla popolazione di Sannazzaro a rimanere in casa è stato fatto dal comune. Solo un lavoratore, nel fuggire, sarebbe caduto procurandosi lesioni lievi ad un ginocchio. E' l'unica persona che ha riportato conseguenze per l'incendio. Gi operai si sono salvati dentro il bunker di sicurezza. Eni ha attivato i sensori di controllo della qualità dell'aria. L'incendio è comunque sotto controllo.
Inizialmente la colonna di fumo nero si è diretta verso Pieve del Cairo, poi però i venti l'hanno portata in quota. Sul posto sono intervenute squadre di vigili del fuoco, protezione civile, Arpa, Ats e forze dell'ordine. I danni sono ingentissimi. Un'esplosione e un incendio all'interno dell'impianto, senza conseguenze per le persone, si erano verificati anche il 10 aprile 2012.

"Sono attivi i sensori per il monitoraggio della qualita' dell'aria e i relativi dati saranno quanto prima trasmessi alle autorita' competenti". Lo afferma Eni in relazione all'incendio. Eni ha comunque specificato che "non si è verificata alcuna esplosione" e che "l'incendio è sotto controllo grazie al tempestivo intervento delle squadre di emergenza Eni e dei vigili del Fuoco del corpo nazionale". Il gruppo petrolifero ha "immediatamente provveduto alla fermata dell'impianto Est e al suo completo isolamento dal resto della raffineria. Le cause dell'incendio sono in corso di accertamento".


TRUMP sta mettendo assieme l'amminictrazione più "ricca" della storia


WASHINGTON, 1 dicembre - Secondo i calcoli fatti dal "Washington Post", Donald Trump sta mettendo insieme la squadra di governo più ricca della moderna storia americana. Wilbur Ross, scelto dal tycoon come ministro del Commercio ha un patrimonio pari a 2,5 miliardi di dollari. Insieme a lui sono già destinati ad entrare nella nuova amministrazione Usa diversi multimilionari: tra questi Betsy DeVos all'Istruzione, Elaine Chao ai Trasporti.

MARTINA precipitò dal balcone a PALMA DI MAIORCA per sfuggire a uno stupro


AREZZO, 1 dicembre - Per la morte a Palma di Maiorca di Martina Rossi, la studentessa precipitata cinque anni fa dal balcone di un albergo, il procuratore di Arezzo  ha firmato l'avviso di chiusura indagine per i due giovani aretini accusati della morte della ragazza come conseguenza di altro reato e di tentata violenza sessuale. La ventenne genovese morì il 3 agosto 2011 precipitando dal balcone di un albergo alle Baleari. L'episodio venne archiviato come suicidio. Nel 2012 le indagini vennero riaperte grazie alla tenacia dei genitori di Martina, Bruno e Franca, che non si sono mai rassegnati alla versione della polizia spagnola secondo la quale la ragazza, sotto effetto di stupefacenti, era caduta dal balcone. 
Il 7 febbraio 2012 Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, due ventenni aretini conosciuti a Palma da Martina e dalla amiche durante la vacanza, furono convocati in qualità di testimoni. Incuranti delle microspie piazzate dagli investigatori nella saletta, i due iniziarono a parlare e a scambiare confidenze giudicate "compromettenti" circa un presunto tentativo di violenza sessuale di cui nessuno al momento aveva parlato.
I due ragazzi vennero immediatamente indagati per "omicidio colposo, omissione di soccorso e tentata violenza sessuale" e da Genova il caso passò ad Arezzo. Secondo l'accusa in pratica Martina Rossi, in camera con i ragazzi, avrebbe provato a sfuggire all'aggressione passando da un balcone all'altro, ma perdendo l'equilibrio sarebbe precipitata nel cortile dell'hotel.
La riesumazione della salma di Martina e l'autopsia hanno evidenziato diversi particolari incompatibili con la caduta: graffi alle braccia e una abrasione su una spalla. Il procuratore di Arezzo ha inviato gli avvisi di fine indagine e come anticipa "Repubblica", la richiesta di rinvio a giudizio sarebbe già pronta.

BALTIMORA, spara per strada e uccide due persone, poi fugge a piedi. Caccia al killer


BALTIMORA, 1 dicembre - La polizia statunitense è in cerca di un uomo che mercoledì ha aperto il fuoco a Baltimora uccidendo due persone e ferendone quattro. L'uomo armato è ancora in fuga, dopo aver lasciato la scena della sparatoria a piedi. Il portavoce della polizia locale, T.J. Smith, ha spiegato che ad essere colpiti sono stati uomini e donne che si trovavano davanti a un minimarket nei pressi della zona trafficata di Duvall Avenue e Garrison Boulevard. L' uomo armato è poi scappata lungo Edgewood Street. La sparatoria si crede sia legata ad un altro omicidio che ha avuto luogo vicino in questi ultimi giorni, probabilmente come un atto di ritorsione. La più recente uccisione segnalata nella zona è di Jacob Hayes, 22 anni, che è stato ucciso all'interno di una casa nelle vicinanze, nel 4000 blocco di Duvall Ave. 

La BORSA apre in calo


MILANO, 1 dicembre - La Borsa di Milano apre in calo. L'indice Ftse Mib cede lo 0,17% a 16.900 punti.

La coppia killer di SARONNO, una dottoressa barattò il suo silenzio con l'assunzione

L coppia killer di Saronno
SARONNO, 1 dicembre - C'è un abisso di follie dietro la storia della coppia killer di Saronno. C'è la storia di una collega di lavoro che sapeva e che ha barattato il silenzio in cambio dell'assunzione in ospedale. C'è una Commissione d'inchiesta interna alla struttura datata 2013 che si chiuse senza contestazioni di fatto. C'è la freddezza di lei che due ore prima del funerale del marito nel luglio 2013 accredita duemila euro dal conto del suocero morto (e sul quale si indaga) sul suo per poi comprare un iPhone 4s ad esequie appena finite.  E ancora: chi era in reparto con loro due cercava di cambiar turno.

La dottoressa assunta che minacciava di "far scoppiare un casino" 
 "Se non ho un lavoro faccio scoppiare un casino! E ho le carte in mano per farlo scoppiare davvero perché adesso sono veramente stanca di essere presa per il c...". Così la dottoressa Simona Sangion, indagata per falso ideologico nell'inchiesta sulla coppia killer, si sfogava al telefono con il primario dell'ospedale di Saronno Nicola Scoppetta (il gip ha negato i domiciliari) l'anno scorso. Il medico, scrive ilCorriere della Sera, era arrabbiato perché il suo nome era stato eliminato dal piano turni poiché il suo contratto era in scadenza. La donna, sospettata di aver aiutato Laura Taroni a falsificare le analisi del sangue del marito, minacciava di dire tutto ai parenti dei pazienti morti. A settembre, dopo le minacce, il primario la chiamava per dirle che "stiamo preparando un bando ad hoc". A ottobre la Sangion veniva assunta. Tutto nel nome della "rispettabilità" dell'ospedale.

Prima del funerale del marito le spese pazze dell'infermiera killer  
Dalle carte dell'inchiesta emerge il ritratto di una coppia fredda e spietata. L'infermiera Laura Taroni, secondo ciò che è stato rilevato dagli investigatori, poche ore prima del funerale del marito, il 2 luglio 2013, trasferì duemila euro dal conto del suocero morto, in maniera sospetta, al suo: "Può considerarsi una dato di fatto che il giorno dei funerali del marito Massimo Guerra - scrivono i pm - la Taroni si occupa di sottrarre somme dal conto del suocero e ad esequie concluse effettuava l'acquisto online di un costoso bene voluttuario (un iPhone 4s, ndr)".

Sono 35 le morti sospette - Secondo la Repubblica, sono 45 i decessi avvenuti tra il 2011 e il 2014, quando era di turno Cazzaniga, al vaglio dei carabinieri, che hanno sequestrato le cartelle cliniche di quei 4 anni, con conseguenze giudiziarie anche per i 14 indagati tra medici, dirigenti e Azienda ospedaliera. Una ventina di morti sono state verificate: cinque sono considerati omicidi, tra cui quello di Massimo Guerra e Maria Rita Clerici, marito e madre della Taroni; sei sono sospette; altri nove sono considerati "regolari" ossia non evidenziano anomalie. I casi sospetti sono 35.


La Commissione d'inchiesta istituita nel 2013 dopo le denunce di alcuni infermieri - Gli avvisi di garanzia sono stati inoltrati anche ai sei membri della Commissione d'inchiesta che venne istituita nel 2013 dopo le denunce di alcuni infermieri sull'attività del viceprimario Cazzaniga. Il pool non aveva evidenziato niente di anomalo. Nei confronti dei sei, tra cui il primario del reparto Nicola Scoppetta e il direttore sanitario del presidio di Saronno Paolo Valenti, pende l'accusa di favoreggiamento e omissione di denuncia.  La Regione Lombardia ha istituito una sua indagine.


ROSARNO, arrestato boss della 'ndrangheta ricercato da 6 anni


ROSARNO, 1 dicembre - E' stato catturato dalla Polizia a Rosarno (Reggio Calabria) il latitante Marcello Pesce, boss della 'ndrangheta ricercato per associazione di stampo mafioso. Marcello Pesce, detto ''U Ballerinu'', fa parte dell'omonima cosca guidata da Antonino Pesce, operativa nella Piana di Gioia Tauro e con propaggini in Lombardia e tutto il Nord Italia. E' stata la stessa Polizia di Stato a comunicare la cattura sul suo profilo Twitter.  Pesce era nascosto in un'abitazione al centro di Rosarno. Il blitz degli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) e della squadra mobile di Reggio Calabria è scattato attorno alle 5, quando si è avuta la certezza che il boss fosse proprio lì. Il boss era ricercato dal 26 aprile 2010, quando sfuggì alla cattura nell'operazione "All inside". L'uomo, al momento della cattura, era in camera da letto e non era armato. Non ha opposto resistenza ed è stato arrestato insieme a due uomini, padre e figlio, che erano nell'appartamento con lui. Condannato in appello a 16 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, Marcello Pesce è ritenuto dagli investigatori il capo strategico dell'omonima cosca, una delle più potenti dell'intero panorama 'ndranghetista. Pesce era tra i latitanti di 'ndrangheta più importanti ancora liberi.

QUOTIDIANI, la miglior prima pagina di oggi, giovedì 1 dicembre: IL FATTO QUOTIDIANO