Sara Errani positiva al doping: la conferma arriva dall'Itf, la federazione internazionale di tennis, che dal suo sito annuncia che la tennista italiana e' stata sospesa per due mesi a partire dal 3 agosto. Tornerà in campo il 3 ottobre. "Mi sento estremamente frustrata, ma sono in pace con la mia coscienza: non ho mai assunto nessuna sostanza proibita". Così Sara Errani commenta sul su profilo twitter la squalifica di due mesi per la positività al 'letrozolo'. "E' una sostanza presente in un medicinale che mia madre assume dal 2012, e che è presente a casa nostra: l'unica ipotesi è una contaminazione del cibo".
"Mi sento estremamente frustrata ma posso solamente cercare di essere forte ed aspettare che questo periodo arrivi a conclusione - scrive la Errani - Sono molto arrabbiata ma allo stesso tempo in pace con la mia coscienza, assolutamente consapevole di non avere fatto nulla di male e di non avere commesso nessuna negligenza nei confronti del programma antidoping". La tennista azzurra, fermata per due mesi dall'ITF, dà la sua versione dei fatti, ricostruendo la memoria difensiva presentata alla federazione internazionale, che puntava sull'assunzione accidentale tramite cibo e sula mancata evidenza di miglioramenti dal letrozolo:
"In seguito ad un controllo, fatto mentre mi trovavo a casa dei miei genitori, sono stata trovata positiva al letrozolo, una sostanza che è sulla lista proibita del programma antidoping Wada - spiega la tennista - Non ho mai assunto, nella mia vita e durante la mia carriera, nessuna sostanza proibita. Dal primo giorno che sono diventata professionista ho sempre seguito puntigliosamente il programma Wada; non ho mai chiesto una deroga, neppure quando ne avrei avuto bisogno perché malata. Questa sostanza è tuttavia presente nel Femara, un medicinale che mia madre assume giornalmente dal 2012 a scopo terapeutico, in seguito ad un intervento chirurgico subito per un tumore al seno, ed è quindi presente fra le mura domestiche", ha spiegato l'azzurra. "Questo medicinale "è molto pericoloso per la salute, se assunto da una persone di sesso femminile che non sia ancora in menopausa. Oltre a sgradevoli effetti collaterali, tra cui il rischio di tumore alle ovaie, provoca - prosegue la Errani - una sorta di menopausa clinica se assunto ripetutamente. Allo stesso tempo - sottolinea - non sono mai stati dimostrati effetti di miglioramenti delle prestazioni fisico-atletiche in soggetti di sesso femminile".
L'azzurra parla poi di come sia stato possibile l' "assunzione involontaria del farmaco": "assieme ai miei familiari abbiamo pensato e ripensato cercando di capire come possa essere successa questa contaminazione. Sono sicura al 100% di non aver assunto una pastiglia per errore. L'unica ipotesi percorribile è quella di una accidentale contaminazione del cibo, consumato all'interno della nostra casa. Questa ipotesi è stata ulteriormente supportata da un test sui capelli, al quale mi sono volontariamente sottoposta: è stato sperimentalmente verificato che l'assunzione di una quantità pari o superiore a quella di una singola compressa di Femata produce una quantità di letrozolo rilevabile nei capelli di chi l'assume: nei miei capelli non ne è stata trovata la minima traccia. Questo - conclude la Errani - evidenzia che la quantità che ho involontariamente ingerito era inferiore a una singola compressa, in accordo con un'ingestione accidentale di una porzione di cibo contaminato. I risultati di questi esperimenti non sono stati ammessi come prove a mio favore per via di un cavillo legale".
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