venerdì 3 marzo 2017

Il XVI° MIEOLOMA Workshop in India (dove le cure costano 300 dollari al mese)


NEW DELHI, 3 marzo - Si chiama International Myeloma Workshop ed è la più importante riunione degli esperti di questo tumore, raro, che rappresenta poco più dell’1% di tutti i tumori e colpisce, in Italia, circa 5000 persone l’anno. La XVI edizione di questa assise internazionale si riunisce a New Delhi, ed è la prima volta che l’India ospita il grande circo mondiale dell’oncologia. Un segno preciso della rising star: il subcontinente, con il numero impressionate di malati e l’eccellente livello delle sue strutture scientifiche, ospita ormai una grande quantità di studi clinici che sono, oggi, una vera opportunità per i malati indiani di avere accesso ai nuovi, potenti e costosi farmaci.

Ma mentre il circo sfavilla con le nuove immunoterapie, con le terapie personalizzate, con le raffinate tecniche di indagine molecolare, l’India affronta il mieloma quasi a mani nude. E approfitta di una coincidenza fortunata: "Alcuni importanti farmaci attivi contro il mieloma  (per esempio, talidomide, lenalidomide and bortezomib) sono usciti dalla copertura brevettuale e abbiamo potuto renderli disponibili ai nostri pazienti”, racconta Lalit Kumar del dipartimento di Oncologia Medica dell’All India Institute of Medical Sciences di New Delhi. Kumar è l’unico indiano operante in India a far parte del comitato che ha organizzato il Workshop di Delhi, insieme a molti altri studiosi di origine indiana ma al lavoro nei centri più prestigiosi degli Stati Uniti.

In viaggio per Delhi ci sono anche i big dell’ematologia italiana, e proprio dal Workshop il Presidente della Società Italiana di Ematologia, Fabrizio Pane, anticipa una proposta fatta all’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco). “Proponiamo di rendere più facile, efficace e fattivo, l’accesso ai farmaci innovativi, così definiti non soltanto per la formulazione nuova ma perché garantiscono opportunità di cura per patologie i cui bisogni terapeutici sono ancora inadeguati o insoddisfatti, con il valore aggiunto di renderli immediatamente disponibili dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. I nuovi farmaci sarebbero infatti sottoposti a sola approvazione unanime e a livello nazionale, abolendo così la lenta e lunga procedura di esame anche da parte di singoli Comitati Regionali che ne ritardano l’ingresso nel panorama terapeutico di circa 8-14 mesi, mediamente di un anno”, dettaglia il professore. Cogliendo un tema caldo dell’accesso alle terapie innovative nel nostro paese: lacci, lacciuoli, commissioni e plurime approvazioni fanno sì che le medicine arrivino ai pazienti con un ritardo spesso criminale (più di un anno rispetto ad altri paesi europei) poiché si tratta di farmaci per malati gravi e quindi capaci di allungare loro la vita. In ballo c’è l’effettiva efficacia di molti nuovi prodotti - di cui le nostre autorità farmaceutiche non riescono a valutare con criteri oggettivi e condivisi l’innovatività 
mentre i loro costi sono spesso strabilianti. Decine di migliaia di euro a trattamento, numeri che gli oncologi indiani fanno fatica a figurare. “Il costo della terapia contro il mieloma qui è di circa 300 dollari al mese”, commenta Kumar.


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