mercoledì 1 marzo 2017

E' morto LEONE DI LERNIA, il re dei cantanti trash


MILANO, 1 marzo - E' morto Leone di Lernia. Aveva 79 anni. Il popolare cantante trash pugliese, voce da anni di Radio 105, si è spento nella sua casa a Milano. Lo annuncia su Facebook il figlio Davide con un post: "Un male incurabile l'ha portato via, ma non ha portato via il suo spirito che rimarrà nei nostri cuori. La famiglia Di Lernia ringrazia tutte le persone che l'hanno amato e i suoi fans. Grazie di essere esistito. Ti amo Davide". Grazie alle sue cover in dialetto barese, Leone di Lernina aveva fatto breccia tra i giovani (e non solo) trasformando Gypsy Woman in Ra-ra-ri, ra-ra, pesce fritto e baccalàBailando in MagnandoThe Rhythm of the Night in Te si mangiate la bananaAll That She Wants in Cumbà Giuan e Pump Up the Jam in Uè paparul maccaron. E così via.
Sarà ricordato per questo, ma anche per la sua lunga militanza in uno dei programmi di maggior successo della storia radiofonica italiana: Lo Zoo di 105. E' stato a suo modo un precursore, non solo per aver lanciato il genere delle cover demenziali, ma anche per quell'abitudine, negli anni Ottanta, di farsi trovare sempre alle spalle dell'inviato di 90° minuto a San Siro. Lasciò all'inizio della carriera la Puglia per Milano, proprio per garantirsi quella visibilità di cui sembrava aver bisogno come il pane. "Viveva per la tv e la radio, apparire era la sua gioia, essere riconosciuto, la sua aria", ha scritto Marco Mazzoli, storica voce di Radio 105, in un post che ha spopolato su Facebook.
"Quando io e Fabio siamo andati in ospedale a trovarlo, i medici e i familiari ci avevano detto che il male era in stato avanzatissimo e che aveva pochi mesi. In quel momento siamo esplosi in un pianto infinito", scrive Mazzoli. "L'unica speranza era che il suo corpo tenesse duro e potesse affrontare la chemio, ma come faceva a rimettersi? Appena ha visto telecamere, tutta l'attenzione su di lui, ha tenuto botta e si è goduto gli ultimi giorni di notorietà. Lui era così, viveva per la tv e la radio, apparire era la sua gioia, essere riconosciuto, la sua aria".

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