Abu Alaa al-Afri |
BAGHDAD, 13 maggio - Il numero due (e provvisoriamente numero uno) dello Stato islamico (Isis), Abu Alaa al-Afri, sarebbe stato ucciso in un raid aereo della coalizione a guida Usa: lo dice il governo iracheno. Aveva sostituito Abu Bakr al Baghdadi, il califfo che era stato ferito gravemente da un drone americano mentre si stava dirigendo a nella regione di Al Baaji, ad ovest di Mosul. Sarebbe "più brillante e con miglior capacità relazionali" rispetto al califfo. È un ottimo oratore e ha un forte carisma. Al Afri d'altro canto è, come Al Baghdadi, organico al movimento jihadista: è "nato" qaedista, ha combattuto in Afghanistan ed ha fatto parte del Consiglio dei mujaheddin, una delle formazioni più agguerrite contro la presenza Usa. Di origini turkmene, ex insegnante, Al Afri — come Al Baghdadi — era stato catturato e detenuto in un campo di prigionia gestito da iracheni e statunitensi. Non appena tornato libero, al Afri aveva fatto il possibile per farsi notare e per assumere un ruolo di rilievo all'interno delle organizzazioni terroristiche. Secondo alcune fonti di intelligence irachene, al Afri stava cercando di inglobare i guerriglieri di Al Nusra all'interno dello Stato islamico.
Nessun commento:
Posta un commento