MANILA, 9 giugno - Nelle Filippine uno dei più considerevoli problemi del Paese è il narcotraffico. Nei giorni scorsi la polizia filippina ha scoperto che i criminali che smistano quantità ingenti di stupefacenti hanno offerto una taglia di un milione di dollariper uccidere il neo-presidente eletto, Rodrigo Duterte, che ha dichiarato guerra ai trafficanti di droga. Il prossimo capo della polizia filippina, Ronald Dela Rosa, ha infatti spiegato come recentemente alcuni malviventi si siano spinti a promettere anche più di 50 milioni di pesos per assassinare o lui o Duterte.
Dela Rosa - che entrerà nel pieno delle sue funzioni il 30 giugno, giorno dell'investitura ufficiale di Duterte - ha riferito che inizialmente l'offerta era di 10 milioni di pesos (circa 217mila dollari), ma nessuno era disposto a svolgere la missione per tale cifra. L'astio dei narcotrafficanti nei confronti di Duterte è stato pressoché immediato: il neo-presidente aveva infatti espressamente richiesto alla popolazione di fermare - anche con la violenza - gli spacciatori, con eventuale ricompensa economica da parte del Governo. "Chiamate la polizia e il governo, oppure se avete una pistola uccideteli, poiché avete il mio sostegno. Se siete coinvolti con le droghe, vi ucciderò. Non prendete queste affermazioni come uno scherzo, non sto cercando di farvi ridere, vi ammazzerò sul serio" - ha urlato durante un comizio Duterte, tra fischi e applausi.
Dopo aver vinto le elezioni lo scorso 9 maggio, il neo-presidente ha anche affermato di voler sconfiggere il narcotraffico - in cui sono ormai coinvolti anche i poliziotti - in soli sei mesi. Secondo le forze dell'ordine delle Filippine, però, si tratta di una missione impossibile. Le sue taglienti parole hanno anche attirato le critiche da parte di alcune organizzazioni a difesa dei diritti umani, che lo accusano di incitamento alla violenza per ridurre i tassi di criminalità: unevidente controsenso, secondo la loro opinione.
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