martedì 29 dicembre 2015

PREZZI 2015, giù benzina, gasolio, computer, su arance e olio d'oliva


MESTRE, 29 dicembre - Gpl auto e metano (-17,8%), gasolio auto (-12,3%), e per riscaldamento (-11,8%), computer, palmari e tablet (-11,7%), cellulari (-10,1%) e benzina (-9,8%): sono alcuni tra i prodotti che, nel 2015, hanno registrato un significativo calo di prezzo, secondo quanto rivela uno studio della Cgia di Mestre. Rincari, invece, per arance (+10,8%), verdura (+9,7%), frutti a bacca (+8,9%), altri agrumi (+7,4%) e olio d'oliva (+6,1%).
Trend contrastante quindi secondo gli artigiani di Mestre, che sottolineano come nel 2015 i prezzi siano scesi per tre divisioni di spesa su dodici: i trasporti (-2,6%), le comunicazioni (-1,3%), e l'aggregato abitazione, elettricità, combustibili (-0,9%). Gli aumenti più consistenti si segnalano invece tra i servizi ricettivi e la ristorazione (+1,2%), l'istruzione (+ 1,8%) e le bevande alcoliche e i tabacchi (+2,7%).

La discesa il petrolio trascina al ribasso trasporti ed energia - "Il calo dei prezzi dei prodotti energetici è avvenuto a seguito della forte contrazione registrata quest'anno dal costo del gas e, in particolar modo, del petrolio - spiega il coordinatore della CgiaPaolo Zabeo -. La media del Brent nell'intero 2015, ad esempio, è stata pari a 53 dollari/barile rispetto ai 99 del 2014. Si pensi che l'andamento delle quotazioni internazionali delle fonti di energia ha consentito un calo del 22% della nostra fattura energetica nazionale, passata dai 44,6 miliardi di euro del 2014 ai 34,7 miliardi del 2015".

Ortofrutta, prezzi alle stelle - I forti rincari per l'ortofrutta sono invece dovuti a motivi diversi. "Se da un lato le condizioni meteo e la siccità hanno messo a dura prova tutto il settore della frutticoltura, diminuendo la produzione di alcune specie chiave, dall'altro il forte caldo estivo ha spinto verso l'alto la domanda di frutta".

Cresce la domanda di frutta e verdura - Per la Cgia inoltre, vanno tenuti in considerazione anche altri fattori: "Secondo alcune stime - dice ancora Zabeo - quest'estate diversi prodotti ortofrutticoli hanno subito ricarichi di prezzo dal campo alla tavola che sono arrivati a toccare punte del 500%. Questo è riconducibile all'eccessiva frammentazione del sistema di distribuzione e, in parte, alle attività speculative messe in atto dagli intermediari commerciali presenti lungo la filiera. Senza contare che la domanda è in costante aumento a seguito delle modifiche delle abitudini alimentari degli italiani. Secondo l'Istat, infatti, l'anno scorso le famiglie hanno speso mediamente per l'acquisito di frutta e verdura 97,40 euro al mese, a fronte dei 97,20 euro per la carne che dal 2011 è in diminuzione. Un sorpasso che fino a qualche anno fa nessuno avrebbe immaginato".

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