ROMA, 3 novembre - "Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l'è presa", questo la pesante accusa lanciata dal sindaco decaduto della Capitale, Ignazio Marino, attraverso la sua pagina Facebook. "Renzi mi attacca sul piano personale per coprire una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città". "Il messaggio è chiaro - aggiunge - chi non si allinea viene allontanato o bandito".
"Il Presidente del Consiglio potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire 'basta polemiche', ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni". Ignazio Marino ormai non tira più indietro la gamba, nel lasciare il Campidoglio aveva dichiarato che c'era "qualcuno" dietro la sua uscita di scena senza però fare il nome. Ora quel nome c'è.
L'ex sindaco affida ai social network il suo sfogo e prosegue: "Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio. Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando".
Secondo Marino la strategia di Renzi è tutta improntata a "coprire con la 'damnatio memoriae' una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città".
Ma per il chirurgo prestato alla politica il movente che ha mosso Renzi era uno solo: "Voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l'è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio".
"Assistiamo - conclude Marino - a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito".
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