lunedì 23 novembre 2015

ARGENTINA, addio al peronismo: MACRI vince il ballottaggio


BUENOS AIRES, 23 novembre - Un ballottaggio storico in una domenica di sole a Buenos Aires soprattutto per Mauricio Macri: secondo i primi dati il leader della coalizione di centro-destra 'Cambiemos' ha battuto con un distacco consistente (53,48% contro 46,52) alle presidenziali in Argentina il peronista Daniel Scioli. Pochi istanti dopo la chiusura delle urne (alle 18, le 22 in Italia) e la diffusione di indiscrezioni sugli exit poll che davano un forte distacco tra i due candidati, nel bunker di 'Cambiemos' a Buenos Aires è scattata la 'fiesta': i simpatizzanti del 'macrismo' hanno saltato e ballato, mentre urlavano 'Mauricio presidente'. Subito dopo è intervenuto Marcos Peña, uomo chiave dello 'staff' di Macri: "Siamo molto, molto, felici per quanto è successo oggi in Argentina". Completamente diverso invece il clima nel quartier generale di Scioli, l'hotel 'Nh Bolivar', dove c'era poca gente e il sentimento prevalente è l'amarezza. E dove s'invitava la stampa "ad aspettare i dati ufficiali".
Come tante altre volte negli ultimi decenni, la scelta politica chiave delle elezioni di oggi nel paese sudamericano è stata quella tra peronismo e 'non peronismo'. Tra dare ancora una chance in altre parole al peronismo al potere, oppure chiudere il ciclo e aprire le porte al centro-destra e al cambio: anzi, al 'Cambiemos' guidato da Macri. Liberale e fautore di programmi marcatamente 'pro-business', durante la campagna elettorale ha attaccato duramente il 'kirchnerismo', il peronismo di sinistra al potere da 12 anni, prima con Nestor Kirchner, poi con la consorte, Cristina. Il 56/enne sindaco della città di Buenos Aires è quindi riuscito a convincere la maggioranza degli elettori, dimostrando così di aver azzeccato la coalizione vincente, creata mesi fa tra il suo partito (Propuesta Republicana, Pro) e due forze centriste (radicali e Coalicion Civica). 

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