domenica 22 giugno 2014

Langhe e Monferrato patrimonio Unesco


DOHA .  L'atteso via libera dell'Unesco è arrivato: i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte, sono patrimonio mondiale dell'umanità. Il sì definitivo alla candidatura è arrivato dal comitato riunito a Doha, nel Qatar. Si tratta del cinquantesimo sito italiano che ottiene il riconoscimento: il primo, nel 1979, erano stati i luoghi dell'Arte rupestre della Val Camonica.
Sono dunque i vigneti del Barolo e del Barbaresco, ma anche del Dolcetto, del Nebbiolo, del Roero, dell’Arneis, del Barbera e dello Spumante e del Moscato d’Asti il 50° sito patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco in Italia. Chiunque ci sia stato almeno una volta ricorda la assoluta perfezione delle colline di LangheRoero eMonferrato, che, sopratutto nelle prime, assurgono a paesaggio quasi irreale, con quelle vigne ordinate alla perfezione. Barolo, Monforte, Serralunga, Nizza, Canelli, tanti i nomi di paesi che sanno di vino, di vino buono. Dopo anni di lavoro a Doha in Quatar hanno riconosciuto l’importanza del lavoro di generazioni di contadini e vignaioli che hanno plasmato un territorio straordinario per la qualità del prodotto e per la bellezza dell’insieme. Quelle vigne del Piemonte quindi sono considerate nel mondo da oggi come il centro storico di Firenze, o la Cappella Sistina.
E’ il riconoscimento di un cammino partito dieci anni fa quando si decise la candidatura e che arriva in un momento decisivo per la viticoltura italiana e piemontese con l’export che dopo anni in cui a malapena “ha tenuto” tenta il rilancio coi primi barlumi di ripresa.
“E’ un’emozione essere negli Emirati a parlare del nostro piccolo Piemonte – ha detto il neo assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi - e a farci dire che le nostre colline sono un patrimonio inestimabile da preservare.  La nomina – aggiunge – è il frutto di 10 anni di lavoro caparbio. Vi hanno creduto giunte di colori diversi e, soprattutto, il territorio”.Siamo davanti a regioni come la Bourgogne e la Champagne – chiosa Parigi – che stanno preparando ora i loro dossier. Per una volta siamo arrivati primi”.
Tra gli altri è diventata patrimonio dell’umanità dell’Unesco la Grotta di Chauvet, uno dei più importanti siti preistorici nel sud della Francia, la cittadella di Ebril, cuore del Kurdistan iracheno e il Cammino degli Incas,  capolavoro di ingegneria preispanica che attraversa l’America del Sud da nord a sud toccando anche i 5.000 metri d’altitudine e sei Paesi: Perù, Cile, Colombia, Ecuador, Argentina e Bolivia.

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