mercoledì 13 maggio 2015

Diciassettenne a COSENZA strangola la madre perché lo sgridava



COSENZA, 13 maggio - Un diciassettenne è stato arrestato dalla squadra mobile di Cosenzacon l'accusa di avere ucciso la madre 53enne, Patrizia Schettini, insegnante di musica. Il delitto è avvenuto il primo aprile. Inizialmente la morte della donna, trovata senza vita ai piedi delle scale di casa, era stata attribuita a un incidente, e il ragazzo aveva spiegato di aver spinto la madrementre lo stava sgridando. Le indagini hanno consentito di accertare che la 53enne è stata strangolataSecondo quanto ricostruito, il figlio della donna l’avrebbe strangolata a mani nude, poi sbattuta contro un muro rompendole l’osso del collo, infine l’avrebbe presa in braccio portandola vicino una rampa di scale e fatta volare giù per simulare una caduta accidentale.

La donna era stata trovata riversa ai piedi delle scale che conducono alla villetta dove abitava con il marito e due figli. Dall'autopsia, però, sono emersi i segni di strangolamento. Visto che sulla porta d'ingresso dell'abitazione e sulle finestre non c'erano segni di effrazione e che il diciassettenne era l'unica persona in casa al momento della morte, i sospetti si sono indirizzati sul giovane.
Il ragazzo nei giorni scorsi è stato sentito dai magistrati della Procura dei minorenni di Catanzaro ai quali avrebbe detto di avere spinto dalle scale la mamma perché lo sgridava. Una tesi, tuttavia, non creduta dai magistrati che gli contestano l'omicidio volontario. Il giovane è stato portato nel carcere minorile di Catanzaro.
Il diciassettenne una settimana dopo la morte della donna si era fatto tatuare sul braccio la frase "Nemmeno la morte ci potrà separare, ti amo mamma". Gli investigatori stanno cercando ora di capire se si sia trattato di un tentativo di depistare le indagini. Al ragazzo viene contestata anche l'aggravante dei futili motivi perché all'origine del delitto vi sarebbero state le sgridate della madre.

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