Il mionistro Beatrice Lorenzin |
"Vale sempre il principio di precauzione. Andremo avanti con la coltura batteriologica che impiegherà alcuni giorni. Ma questo primo esame negativo è una buona notizia, un fatto realmente importante. Abbiamo seguito tutte le procedure necessarie, ma purtroppo scattala paura che però è superiore al rischio", ha proseguito il ministro.
"Regioni, niente polemiche ma colmare falle" - Beatrice Lorenzin è poi tornata sulle polemiche con le Regioni. "Non c'è nessun rimprovero, nessuno scaricabarile. Ma la volontà costruttiva di coprire le falle, di rimuovere le criticità emerse", ha detto smorzando i toni nello scontro con le Regioni, sottolineando tuttavia i ritardi registrati in alcuni casi dagli enti locali nella denuncia delle disfunzioni. "Non ci sono accuse - ha ribadito la Lorenzin - ma di fronte a una crisi sanitaria bisogna capire cosa non è funzionato: l'Aifa ha riscontrato dei ritardi nella recezione di schede complete da Sicilia e Molise, di 10, 12 e anche 15 giorni. Criticità da rimuovere. La legge parla di tempestività nella comunicazione".
Umbria, nuovi sospetti - Le rassicurazioni della Lorenzin giungono dopo il lancio di nuovi allarmi. Una donna di 86 anni, non affetta da gravi patologie, è morta in Umbria. Aveva effettuato il vaccino antinfluenzale. La notizia è stata confermata da una dirigente del servizio di prevenzione dell'Assessorato regionale alla Sanità, Maria Donata Giaimo. Il decesso è avvenuto il 26 novembre scorso nel territorio dell'Usl 1 ed è stato registrato lunedì dal medico curante della donna.
Bologna, pm acquisisce cartella clinica - A Bologna, invece, il procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo Sanità pubblica della Procura, ha inviato all'ospedale Sant'Orsola i carabinieri del Nas per acquisire la cartella clinica di Dolorina Atzori. Obiettivo: capire meglio le condizioni generali della donna, morta a 72 anni, dopo che lunedì scorso aveva fatto un vaccino antinfluenzale, non della Novartis.
Cuneo, esclusa relazione tra decesso paziente e vaccino - Non c'è nessuna relazione tra la somministrazione del vaccino antinfluenzale Agrippal e la morte, venerdì scorso a Cuneo, di un uomo di 68 anni. Lo ha stabilito l'autopsia effettuata su disposizione della Procura di Cuneo, che ha aperto un'inchiesta sul caso. L'uomo, che soffriva di diverse patologie, è morto per la rottura dell'aorta. "L'autopsia ha evidenziato in modo inequivocabile che non c'è relazione tra il vaccino e la morte del paziente. Per questo è molto importante tranquillizzare i cittadini: la campagna di vaccinazione va avanti", commenta l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta. "La campagna era già a buon punto ed è importante che sia portata a compimento. Non farlo comporta rischi numerosi e gravi, vaccinarsi invece porta vantaggi enormi, soprattutto per gli anziani ma non solo".
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