RAGUSA - 4 terabyte di immagini di quaranta telecamere a circuito chiuso installate in tutta S.Croce di Camerina hanno messo in dubbio la versione fornita dalla madre di Loris Andrea Stival. Il bimbo, trovato morto in un canalone, non è mai salito a bordo della macchina per andare a scuola, anzi, le immagini mostrano il bimbo mentre a piedi fa il percorso verso casa. Le telecamere posizionate invece davanti a scuola non erano funzionanti.
E' il sito del Corriere.it a rivelare quello che, stando a indiscrezioni, sarebbe stato un litigio tra la 25enne Veronica Panarello e il suo primogenito. Sabato mattina alle otto e in quarto una telecamera di sorveglianza riprende la donna che esce di casa coi due figli. Un'altra videcamera la riprende mentre entra in auto ma con lei c'è solo l'altro figlio di quattro anni. Loris, invece lo si vede tornare indietro verso casa mentre la macchina parte e va verso la scuola, non si sa perché.
E' su questo video che la Panarello è stata interrogata a lungo dagli inquirenti secondo i quali tra lei e il bimbo quella mattina c'è stata una discussione. La madre di Loris aveva sempre confermato la versione secondo la quale aveva portato i bimbi a scuola, anche Loris. Una versione che vacilla ogni ora che passa.
Il comandante dei carabinieri: "Presto la soluzione al caso" - "Dobbiamo aspettarci che ci siano delle attività che possano trovare un esito favorevole non a lungo termine. I bambini bisogna sempre rispettarli. Questo è il primo elemento di riferimento per ogni cittadino, per ogni padre, per ogni carabiniere, per tutti". Lo ha detto in merito alle indagini sull'omicidio del piccolo Loris Andrea Stival il comandante della Legione Carabinieri "Sicilia", Generale di Brigata Giuseppe Governale.
Fuori uso le telecamere davanti alla scuola - Le due telecamere che inquadrano il tratto di strada che Loris Stival avrebbe percorso sabato mattina prima di andare in classe non sarebbero funzionanti. Le due telecamere, posizionate proprio nei pressi dell'ingresso dell'istituto, sarebbero andate fuori uso circa un mese fa a causa di un temporale violento che colpì Santa Croce Camerino.
Vigilessa sentita ancora dagli inquirenti - Una vigilessa del comune di Santa Croce Camerina, che era in servizio davanti la scuola elementare del paese il giorno in cui è scomparso il bambino è stata nuovamente sentita dagli inquirenti e dagli investigatori che indagano sulla morte del piccolo. L'agente avrebbe infatti visto quella mattina la Polo nera con a bordo la madre di Loris, ma non si ricorderebbe del bambino.
Il cacciatore: "Ho un alibi" - Intanto Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il corpo di Loris, ha assicurato di avere un alibi. "E' anche facilmente verificabile: sabato mattina non ero a Santa Croce Camerina", ha detto l'uomo che è indagato, come atto dovuto, per sequestro di persona e omicidio.
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