PARIGI, 20 giugno - Schedato dagli 007 francesi per radicalizzazione ma con regolare porto d'armi. All'indomani delle elezioni legislative, Parigi ripiomba nella paura di un nuovo attentato terroristico. Adan Lofti Djaziri, un trentunenne francese già bollato con la lettera 'S' degli individui a rischio, si è schiantato volontariamente con la sua Renault Megane contro un furgone della Gendarmeria di pattuglia sugli Champs-Elysées.
Lofti nato in Francia nel 1985 ma figlio di Mohamed Djaziri, tunisino di Tazarka (Nabeul), di madre polacca (Edfij Paflanti‡), era noto ai servizi tunisini che lo avevano segnalato agli omologhi francesi nel 2013. Lo rivelano alcuni media locali precisando che Lotfi tornava spesso in Tunisia dove era solito frequentare ambienti estremisti islamici, in particolare, il gruppo dichiarato terroristico dalle autorità tunisine, Ansar Al Sharia.
Quattro familiari dell'autore del tentativo di attentato ieri sugli Champs-Elysees sono stati posti in stato di fermo nelle ultime ore, si apprende da fonti giudiziarie. La polizia ha fermato l'ex moglie di Adam Lotfi Djaziri, il fratello e la cognata sono stati fermati ieri sera durante le perquisizioni nella casa dell'attentatore, nella banlieue di Parigi. Il padre del trentunenne, radicalizzato, è stato arrestato più tardi in casa sua.
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