giovedì 6 agosto 2015

TRASPORTI/ Due navi s'incrociano, il raddoppio del canale di SUEZ è una realtà

Il presidente egiziano al Sisi sul canale



IL CAIRO, 6 agosto - Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha inaugurato il nuovo Canale di Suez. Due navi che si incrociano, una proveniente da nord e una proveniente da sud che suonano le sirene. E' il segnale dell'inaugurazione del nuovo Canale di Suez. Un grande applauso in sala stampa e tra i leader mondiali.
L'Egitto ha così svelato oggi al mondo, davanti a decine di re e capi di Stato e di governo, la sua nuova opera, il raddoppio del Canale di Suez. Una nuova autostrada del mare che affiancherà quella esistente realizzata a metà del XIX secolo e divenuta oramai inadeguata. Oltre a ridurre i tempi di percorrenza delle navi, il nuovo Canale di Suez consentirà risparmi agli operatori del settore.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, vestito in uniforme militare, prima dell'inaugurazione è salito a bordo dello yacht al Mahrousa, insieme a decine di leader e capi di Stato, ha effettuanto un sopraluogo nel nuovo Canale di Suez. Elicotteri, aerei e caccia sorvolano la zona dall'alto. Nella nuovo tratto, accanto allo Yacht, anche una fregata e varie imbarcazioni della marina. Dopo il breve giro al Sisi, sceso dallo yacht, si è apprestato ad inaugurare il nuovo tratto del Canale di Suez. Il capo dello Stato ha dismesso l'uniforme militare ed è vestito in abiti civili. Durante il giro in yacht è stato visto insieme ad un bambino di 9 anni che indossava una divisa militare e teneva la bandiera egiziana. Il presidente lo ha abbracciato e si è fermato accanto a lui. Lo riferisce l'agenzia egizia Mena. Il piccolo aveva chiesto di poter partecipare alla cerimonia e secondo fonti citate dalla Mena è stato autorizzato dal presidente.

LA STORIA

La storia del Canale data diversi secoli. I primi progetti di una via navigabile che unisse il Mar Rosso al Mediterraneo sembrano risalire infatti al 1850 a.C. quando il faraone Sesostris III della XII dinastia, tentò di costruire una via d'acqua est-ovest che unisse il Nilo con il Mar Rosso a fini commerciali. Intorno al 600 a.C., un altro faraone Neco II (o Nekau), si imbarcò nella stessa impresa ma non vi riuscì. Fu invece grazie al re persiano Dario I, intorno al 270 a.C., che quei lavori vennero ripresi e portati a termine. Tolomeo II, faraone ellenistico, lo restaurò nel 250 a.C., ma nei successivi mille anni il tratto venne modificato, cambiato e distrutto varie volte.
Bisognerà attendere Napoleone Bonaparte che nel 1799, propose durante la sua spedizione in Egitto, di riprendere il progetto di costruire un canale, senza però riuscirvi. Una prima rilevazione, poi rivelatasi sbagliata, concluse infatti che il dislivello tra i due mari era di oltre 10 metri e ciò avrebbe reso necessario un sistema di chiuse. Nel 1833 un ingegnere francese seguace di Saint Simon presentò al viceré d'Egitto Mohamed Ali un progetto che però non fu attuato. Ma è dopo la metà del XIX secolo che l'opera viene finalmente realizzata, grazie a a Ferdinand de Lesseps, diplomatico francese che riuscì ad ottenere una concessione da Said Pascià, viceré d'Egitto, per mettere su una società (Compagnie universelle du canal maritime de Suez), che costruisse un canale marittimo e che lo gestisse per 99 anni. In poco più di dieci anni, tra il 1858 e il 1869 viene completato il primo moderno Canale di Suez che collegò il Mediterraneo al Mar Rosso evitando ai mercantili di dover circumnavigare l'Africa.
Il progetto definitivo fu redatto dall'ingegnere Alberto Negrelli. Il 17 febbraio del 1867 una prima nave lo attraversò, ma solo il 17 novembre del 1869 venne inaugurato alla presenza dell'imperatrice francese Eugenia. Nel 1875, a causa delle gravi difficoltà finanziarie, il pascià Ismail d'Egitto vendette per 4 milioni di sterline la quota del Canale all'Inghilterra. Poi nel 1888 la Convenzione di Costantinopoli decise la neutralità della via marittima, libera e aperta in tempo di guerra e pace a qualsiasi nave civile e militare di ogni Paese.
Durante la Grande Guerra il Canale fu chiuso ai bastimenti non alleati da francesi e britannici e nella Seconda Guerra Mondiale fu difeso nel corso della campagna del Nord Africa. Il 26 luglio 1956 il Presidente Egiziano Gamal Nasser ne annunciò la nazionalizzazione: al tempo la società di gestione era per il 44% controllato da banche e aziende britanniche e per l'altra metà da francesi. Nel giugno del 1967 venne chiuso durante la guerra dei sei giorni con Israele. Otto anni dopo, nel 1975, con il ritiro delle truppe israeliane dal Sinai il presidente Sadat ne decise la riapertura. E OGGI l'inaugurazione del nuovo tratto, un raddoppio parziale, voluto dal nuovo 'faraone' d'Egitto, il presidente Sisi.

1 commento:

  1. Rilancio della Portualità dell'Alto Adriatico.
    Con la realizzazione del raddoppio del Canale di Suez il prevedibile incremento dei volumi dell'interscambio Euro/Asiatici potrebbe essere per noi un'ulteriore fruttuosa opportunità da sfruttare, ma sarebbe il caso che i Politici e gli Amministratori si diano seriamente/finalmente una mossa, sia per pianificare la cantierizzazione di nuove Opere Portuali che per ricercare gl'indispensabili Finanziatori siano essi Pubblici o Privati i caratura mondiale siano essi Terminalisti o Armatori.
    Opere Portuali/Attrezzature/Collegamenti che ci consentano di accrescere sensibilmente le potenzialità della Logistica di Porto e Retroporto dei nostri Scali e poter quindi finalmente sfruttare sia le tuttora purtroppo inespresse potenzialità del Corridoio Baltico Adriatico, che i profondi "18 m" fondali naturali presenti nell'Alto Adriatico e le 4000 miglia di vantaggio per le merci in transito nel Mediterraneo che i nostri sbocchi al mare hanno nei confronti "dei super attrezzati" Scali Nord Europei.
    Brunello Zanitti Giuliano
    Riflessioni tratte dal mio Sito >>> http://sceltemancate.trieste.it

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