mercoledì 28 gennaio 2015

TORINO, ergastolo per l'omicida del consigliere comunale Musy

Francesco Furchì
TORINO, 28 gennaio - Francesco Furchì, l'uomo accusato dell'omicidio del consigliere comunale torinese Alberto Musy, è stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Torino, come richiesto dal pm Roberto Furlan. Musy venne ferito a colpi di pistola il 21 marzo 2012 nell'androne di casa e morì dopo sette mesi di agonia. Furchì commenta a caldo la sentenza: "E' un'ingiustizia, io sono innocente".
La moglie della vittima: "E' una liberazione" - "Finalmente so che cosa dire alle mie bambine quando torno a casa". Parole di Angelica Corporandi d'Auvare, moglie di Alberto Musy, che commenta a caldo la sentenza. "Mi aspettavo un verdetto del genere, per tutti noi è una liberazione, ora possiamo tornare a vivere. Ringrazio la Squadra Mobile della polizia per il grande lavoro fatto. Dopo l'agguato non sapevamo proprio chi potesse essere, abbiamo considerato tutte le possibili ipotesi senza capire chi potesse avercela con Alberto", aggiunge. 
Un milione di euro ai familiari - I giudici hanno riconosciuto alla vedova di Musy, che rappresentava anche le quattro figlie, una provvisionale complessiva di un milione di euro. Alla madre di Musy, Paola Pavia, e alla sorella Antonella una provvisionale di 100mila euro ciascuna. Per il Comune di Torino, che si è costituito parte civile, l'acconto è di 30mila euro. Per l'Università del Piemonte Orientale, dove insegnava Musy, la somma è di 83 mila euro. Furchì è stato anche dichiarato decaduto dalla responsabilità genitoriale.

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