NEW YORK, 13 maggio - C'è un italiano tra le vittime del disastro ferroviario accaduto sulla linea Washington-New York. La vittima si chiamava Giuseppe Piras, era di Sassari e si trovava negli Stati Uniti per lavoro. Il console generale italiano di Philadelphia Andrea Canepari ha spiegato di essere venuto in contatto con la famiglia di Piras in Italia, che fino all'ultimo ha sperato che il proprio familiare non fosse sul treno dell'Amtrak deragliato alle porte di Filadelfia.
In base ai risultati delle prime indagini, il treno è uscito dai binari mentre affrontava una curva. Si è piegato improvvisamente da un lato, ed è deragliato. E all'interno delle carrozze si è scatenato l'inferno.
Tra i feriti c'è anche il conduttore del treno, che ha già riferito la sua versione alla polizia, mentre il sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, ha detto che la Amtrak ha recuperato la cosiddetta 'scatola nerà dalla locomotiva. Secondo l'ente Usa per la sicurezza dei trasporti (National Transportation Safety Board), a causare l'incidente è stata senza dubbio la velocità eccessiva: in quel tratto il treno andava a circa 160 chilometri orari, invece degli 80 consentiti. Ma al di là della velocità, c'è chi punta il dito anche contro le infrastrutture obsolete, e contro le responsabilità della politica che non fa nulla per migliorarle.
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