martedì 5 maggio 2015

NEPAL, rintracciati gli ultimi italiani che non si trovavano. Quasi 200mila le case distrutte


KATHMANDU, 5 maggio - L'unità di crisi della Farnesina è riuscita ad individuare in queste ore anche gli ultimi italiani segnalati e non ancora rintracciati. Il monitoraggio costante della situazione da parte dell'Unità di Crisi, dell'Ambasciata a New Delhi e del Consolato Generale a Calcutta continua comunque, per far fronte ad ogni evenienza. Le salme di Oskar Piazza e di Gigliola Mancinelli sono giunte in Italia in serata, mentre continuano le ricerche dei corpi di Marco Pojer e Renzo Benedetti. Personale dell'Unità di Crisi e della Protezione Civile è partito la notte scorsa al fine di seguire l'attività di ricerca e recupero dei corpi dei due connazionali.
Il governo nepalese ha chiesto ai team di ricerca e soccorso provenienti da 34 Paesi di lasciare il Paese in quanto dopo nove giorni non è più necessaria la loro presenza. "Siamo molto grati dello loro lavoro - ha detto all'ANSA il portavoce del ministero degli Interni Laxmi Prasad Dhapal - ma secondo gli standard internazionali la fase di ricerca dei superstiti termina dopo sette giorni. Il governo ha già chiesto al ministero degli Esteri di inoltrare le richieste alle rispettive ambasciate".
Il ministero dell'Interno nepalese ha diffuso un bilancio aggiornato delle vittime del terremoto del 25 aprile da cui emerge che i morti sono ora 7.557, mentre i feriti hanno raggiunto quota 14.536. Il distretto più colpito è' stato quello di Sindhupalchowk (2.911 morti) seguito da Kathmandu (1.202). Per quanto riguarda i danni agli edifici, secondo il ministero sono state completamente distrutte 191.058 case private e 10.718 edifici pubblici.

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