domenica 2 aprile 2017

LA FRANA SU MOCOA (Colombia): 250 i morti, forse 220 dispersi




MOCOA (Colombia), 2 aprile - E' salito a 250 il numero dei morti a causa della valanga di acqua, fango e detriti che ha colpito nella notte tra venerdi' e sabato la cittadina di Mocoa in Colombia, al confine con Ecuador e Peru'. In un bollettino la Croce Rossa parla anche di 220 dispersi.
Poi, per la mancanza di corrente elettrica a Mocoa, i soccorritori hanno sospeso le ricerche dei dispersi. Hanno assicurato che le ricerche proseguiranno alle prime luci dell'alba della domenica mattina locale. I corpi di circa 200 persone trovate morte sono stati composti in una camera mortuaria temporanea dove tre squadre di medici legali stanno lavorando per identificare rapidamente le spoglie. Il quotidiano locale Caracol Radio scrive che "la situazione nella città di Mocoa, colpita da una valanga di fango dopo lo straripamento di tre fiumi", a causa delle intense piogge, è "devastante". "E' una tragedia. chiediamo l'Sos", ha detto il sindaco, Jose Antonio Sanchez, precisando che i quartieri colpiti sono 17. I fiumi straripati, tra cui il Mocoa ed il SanBoyaco hanno invaso e distrutto le case, spazzato via i veicoli e due ponti.
Il governatore della regione colpita dal maltempo, Sorrel Aroca, ha detto che interi quartieri sono sepolti, dal fango. Il sindaco di Mocoa, capoluogo del dipartimento di Putumayo, ha aggiunto che la sua città è "totalmente isolata", senza elettricità e acqua. Marzo è stato il mese più piovoso dal 2011, stando all'agenzia meteorologica locale. Putumayo è al confine tra l'Ecuador ed il Perù. E proprio in quest'ultimo Paese dall'inizio dell'anno almeno 90 persone hanno perso la vita per le forti piogge, che anche in questo caso hanno causato valanghe ed inondazioni.
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha dichiarato lo stato di calamità nella regione di Putumayo colpita dal maltempo. Lo scrive il sito del quotidiano Caracol Radio. Santos ha precisato che in questo modo sarà possibile allocare le risorse e attivare i meccanismi necessari per le cure d'emergenza per le vittime del disastro.
   

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