mercoledì 26 aprile 2017

ALITALIA, sbarramento dei ministri contro la possibile nazionalizzazione. E Renzi di mette di traverso


ROMA, 26 aprile - Alitalia marcia verso il commissariamento dopo la vittoria del "no" al referendum sul piano di ricapitalizzazione dell'azienda. È saltato l'incontro di oggi al ministero per lo Sviluppo economico. Si farà dopo l'assemblea dei soci, convocata per domani ma che potrebbe anche essere spostata al 2 maggio.
Intanto, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro Calenda afferma che "si è diffusa l'idea, sbagliata, che Alitalia possa essere nazionalizzata e che ci siano i contribuenti a saldare i conti. E invece non può accadere per due motivi: le regole europee non lo consentono. Il governo e i cittadini non lo vogliono". Dal canto suo, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio in un'intervista alla Stampa sostiene che "indietro non possiamo tornare. Qualcuno si è convinto ci sarebbe stato l'ennesimo salvataggio pubblico, ma non ci sarà". E ancora: "L’azienda verrà venduta al miglior offerente come sta accadendo con l’Ilva".
Sulla questione è intervenuto anche il ministro del Lavoro Poletti: “Adesso – ha detto a Sky TG24 – dobbiamo gestire questa transizione nella maniera più ragionevole ed equilibrata per ridurre al minimo le sofferenze e i problemi per tutti. A cominciare dai cittadini che hanno un biglietto aereo, alle nostre comunità che devono essere collegate, ai lavoratori che hanno un problema di prospettiva, all’indotto del settore". Se con il commissariamento di Alitalia si deciderà per la messa in cassa integrazione di un numero più alto di lavoratori rispetto a quello previsto dal preaccordo bocciato dai lavoratori (circa 1.000) il Fondo del trasporto aereo potrebbe non avere le risorse per garantire gli ammortizzatori sociali avuti finora dai lavoratori della compagnia che dovrebbero quindi avere solo gli ammortizzatori ordinari, ha poi detto Poletti intervistato da Radio anch'io ribadendo il 'no' del governo alla nazionalizzazione
Il Fondo era "sufficiente per garantire l'integrazione - spiega - ma se il numero è più alto il fondo non avrà risorse per farlo e quindi ci saranno gli ammortizzatori ordinari". Finora il fondo ha garantito l'integrazione all'80% dello stipendio dei lavoratori del trasporto aereo mentre con gli ammortizzatori ordinari è previsto un tetto massimo di 1.100 euro al mese in caso di stipendi superiodi a 2.102 euro). 
Alitalia non può fallire, la questione non può essere affrontata con questo approccio ideologico: vanno cercate altre strade, pensando a tutte le soluzioni possibili. Parola di Matteo Renzi, che parlando con i suoi non nasconde le perplessità sulla posizione del governo nel caos Alitalia. Lo scontro è in particolare con i ministri Calenda e Poletti, che subito hanno escluso il salvataggio di Stato.
"Non lasceremo soli i lavoratori" - Renzi, che in vista delle primarie di domenica ha deciso di non intervenire pubblicamente sulla vicenda, ha criticato con i suoi fedelissimi il rigore dei ministri e la chiusura del governo, perché - ricordano i Dem - sono dodicimila i dipendenti di Alitalia coinvolti in una crisi che potrebbe assumere le proporzioni di una "tragedia". "Non lasceremo sole le famiglie: tante migliaia di lavoratori e un grande indotto non possono essere dispersi, l'Italia non può restare senza una compagnia al servizio del sistema Paese", spiega Ettore Rosato.

"Renzi pronto a realizzare l'impossibile" - "Tutto nasce dalla scellerata scelta di Berlusconi di buttare a mare l'accordo di Prodi con AirFrance", tuona il senatore Stefano Esposito, che solleverà il caso Alitalia in commissione al Senato. La situazione però non può essere strumentalizzata politicamente e va cercata una soluzione: Alitalia, è la linea renziana, non può fallire. Forte di una rielezione alla segreteria, l'ex premier sarebbe pronto, come dice Michele Anzaldi, a far da "pungolo" al governo perché crei le condizioni per una soluzione di mercato che scongiuri il "fallimento". "Il nuovo segretario del Pd - anticipa Anzaldi - promuoverà una serie di riunioni per realizzare l'impossibile".

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