mercoledì 13 maggio 2015

Ok alla nuova agenda della UE sull'immigrazione: anche truppe di terra in LIBIA

Federica Mogherini
BRUXELLES, 13 maggio - La Commissione europea ha dato il suo via libera alla nuova agenda dell'Unione sull'immigrazione. Lo ha annunciato il capo della diplomazia europea Federica Mogherini su Twitter, ringraziando il presidente Jean Claude Juncker e i colleghi Frans Timmermans e Dimitri Avramopoulos per "l'eccellente lavoro di squadra". Di fronte a "una emergenza drammatica" l'Europa ha "finalmente capito l'urgenza" e "nelle ultime settimane ha compiuto passi da gigante", dando una "risposta globale" alle sfide complesse dell'immigrazione ha detto Federica Mogherini.
I piani europei per una campagna militare contro i trafficanti di esseri umani che operano in Libia includono anche l'opzione del ricorso a truppe di terra in territorio libico. L'ipotesi è contenuta nel testo di 19 pagine sulla strategia Ue che dovrebbe essere approvato lunedì 18 maggio durante la riunione dei ministri degli Esteri e dell'Interno dei Paesi dell'Unione. Secondo il documento, la missione europea si esplicherebbe attraverso una campagna aerea e navale nel Mediterraneo e nelle acque territoriali libiche, con il via libera delle Nazioni unite. Ma operazioni di terra in Libia potrebbero rendersi necessarie per distruggere le imbarcazioni dei trafficanti di uomini, prima del loro utilizzo. "Una presenza a terra potrebbe essere presa in considerazione se sarà raggiunto un accordo con le autorità competenti", si legge nel documento dell'Ue, di cui il Guardian ha ottenuto una copia.  La Commissione europea ha dunque dato il via libera al piano per affrontare l'emergenza immigrazione, alla luce dell'aumento di flussi e delle ultime tragedie nel Mar Mediterraneo. Il piano prevede la redistribuzione di migranti tra gli Stati membri in base a quote prestabilite: in Italia arriveranno il 9,94% di 20 mila profughi (meno di 2000) che attualmente risiedono in campi profughi all'estero e che hanno i requisiti per ottenere lo status di rifugiati (reinsediamenti), e l'11,84% dei richiedenti asilo già presenti in Europa o che entreranno direttamente in territorio europeo (ricollocamenti).

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