venerdì 7 aprile 2017

TIGRI DEL BEGALA: ne esistono ancora meno di 4mila


La tigre reale del Bengala (Panthera tigris tigris Linnaeus1758), conosciuta anche come tigre del Bengala è la più comune sottospecie di tigre tuttora esistente. È tradizionalmente considerata come la seconda sottospecie per dimensioni dopo la tigre siberiana, ma spesso esemplari che vivono nel Bengala settentrionale sono più grandi delle tigri siberiane. Stando alle attuali conoscenze, acquisite tramite catture eseguite per fini di ricerca, la più pesante tigre del Bengala aveva un peso superiore a quello massimo registrato per le tigri siberiane. La sottospecie tigre del Bengala (P. tigris tigris) è l'animale nazionale del Bangladesh, mentre la specie tigre (P. tigris) è l'animale nazionale dell'India.
I maschi di tigre del Bengala misurano generalmente 275–310 cm, coda inclusa; quest'ultima, nei maschi adulti ha generalmente una lunghezza di 85–95 cm; il peso può variare tra 180 e 260 kg, con una media di 200–235 kg. L'esemplare più pesante noto pesava 389,5 kg e misurava 323 cm, da caviglia a caviglia. Esistono: tigre bianca, quando entrambi i genitori, sono portatori del raro gene del mantello bianco e la tigre appare bianca con strisce nere ed occhi azzurri; ls tigre golden (Tiger Golden Tabby o strawberry tiger), con il mantello dorato; lstigre bianca senza strisce (Stripeless), assenza della maggior parte delle strisce che normalmente caratterizzano la tigre bianca, rendendo l'animale di un colore somigliante al bianco puro, ciò però non le rende delle vere albine, con occhi argentati. 
La tigre del Bengala è un animale solitario che caccia prevalentemente durante le ore notturne e che non ama spartire il proprio territorio con altre tigri o altri animali. Per scoraggiare gli intrusi, tutte le tigri marcano il loro territorio con l'urina, la quale contiene delle secrezioni dall'odore molto intenso che segnalano la loro presenza. Un altro metodo che impiegano consiste nel lacerare la corteccia degli alberi con gli artigli.
Un tempo viveva in tutta l'India, Nepal, Bhutan, Birmania, Bangladesh, Pakistan del nord e sud del Tibet, mentre oggi la razza è scomparsa in Pakistan e sopravvive in piccole zone dell'originaria area di diffusione. Benché si tratti di una specie protetta in tutto il suo areale, le tigri sono minacciate dai bracconieri e dalla pressione umana: non esiste quasi più nella regione del Rajasthan.
Nel 1972, un censimento del Ministero dell'Ambiente indiano stimò il numero delle tigri viventi in India in meno di 2000 esemplari, concentrati in quattro aree principali: la regione ai piedi dell'Himalaya, nell'India settentrionale e nord-orientale, le foreste dell'India centrale e orientale ed una ristretta area sulla costa sud-occidentale. Per contrastare il pericolo di estinzione il governo indiano mise in atto un incisivo programma di conservazione, denominato Project Tiger che è riuscito a raddoppiare la consistenza della popolazione: un censimento effettuato nel 1989 ha stimato il numero delle tigri viventi in India in 4334[11]. Tuttavia, nei primi anni '90 si è assistito ad una inversione della tendenza ed il più recente censimento del 1993 ha fatto registrare un declino della popolazione a 3750 esemplari[12]Considerando anche le piccole popolazioni di P. t. tigris presenti in Nepal (circa 250 esemplari), Bhutan, Bangladesh e Birmania, la popolazione complessiva di questa sottospecie è di circa 4500 esemplari[13]. Attualmente in India esistono 21 aree protette, create specificamente per proteggere le tigri, che coprono un'area complessiva di oltre 30.000 km².

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