lunedì 2 maggio 2016

RENZI, sul referendum una gigantesca campagna casa per casa



FIRENZE”, 2 maggio - In questi due anni tutto quello che abbiamo fatto è enorme, ma ancora non abbiamo fatto niente: la sfida più grande inizia adesso". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Firenze, al teatro Niccolini. "Anni fa l'Italia era incastrata in una depressione politica. Si chiedeva di abbassare le tasse e si rimase per sei mesi a discutere su come chiamare la tassa che si voleva eliminare - ha proseguito il Presidente del consiglio -  A fronte di questo, è accaduto che le riforme improvvisamente hanno cominciato a a realizzarsi", ha aggiunto Renzi: "Il Parlamento è uscito dall'incantesimo e le cose sono state fatte". Finalmente - aggiunge - il Paese ha raggiunto una certa stabilità dopo 63 governi consecutivi. "Il punto fondamentale è che ancora non siamo riusciti a restituire all'Italia quel sentimento di orgoglio, di appartenenza, di passione, fondamentale per una grande impresa. A Firenze è cambiato tutto quando ho pedonalizzato piazza Duomo: non ci credeva nessuno - ha proseguito ancora Renzi - Molto più importante del Pil, dell'Irap... quello che sta nell'agenda è restituire agli italiani l'orgoglio di appartenere qualcosa di grande". 
"Sulle banche siamo intervenuti, abbiamo eliminato il meccanismo atroce delle banche popolari, noi abbiamo salvato i correntisti che rischiavano di perdere i conti correnti" - sottolinea Renzi - "Sul tema delle banche, noi abbiamo messo la parola fine a questa lunga vicenda, adesso portiamo la banche a dare credito alle piccole e medie imprese" ha aggiunto. "Io appartengo alla lobby delle banche? Al massimo come lobby posso fare quella dei boyscout", ha chiosato. Chi ha firmato il fiscal compact ha disintegrato il Paese "In Europa ci dicevano adesso arrivano i ragazzini di Rignano: 27 miliardi di flessibilità! Quelli che oggi ci fanno lezioni di flessibilità sono gli stessi che hanno firmato il fiscal compact anni fa”. E ha aggiunto: " chi ha firmato il fiscal compact ha disintegrato il Paese, una assurdità".  Con il jobs act quasi 400 mila posti di lavoro in più "Grazie al Jobs Act ci sono 398mila in più rispetto a quando sono entrato a Palazzo Chigi". Lo ha rivendicato il presidente del Consiglio. "E' una cosa straordinaria, ci dicevano sarebbe saltato il sistema delle protezioni, eppure ci sono 398mila persone in più che hanno potuto festeggiare il Primo maggio da occupati". 
Referendum? E' molto più di un sì o un no  Io non sarei mai arrivato a Palazzo Chigi se non avessi avuto una straordinaria esperienza di popolo" -  ha detto il premier - Ora c'è una partita che da solo potrei anche vincere ma non basterebbe. Nel referendum la domanda è molto semplice: sì o no. Ma lì dentro c'è molto di più: c'è la riforma istituzionale", ha aggiunto ribadendo che "la riforma non è contro chi ha combattuto per la libertà". E prosegue: con il referendum sulle riforme "la politica è pronta a rinunciare alle poltrone. Aspetto che siano pronti anche gli altri: i sindacati, le associazioni di categoria. Abbiamo dimostrato che la politica può rinunciare alle poltrone, fatelo anche voi!". Il premier poi ha rivolto un appello:  "Una gigantesca campagna casa per casa, porta per porta, per vedere se italiani vogliono entrare nel futuro a testa alta. Ho bisogno di voi, 10 mila comitati in tutta Italia, composti da un minimo di 10 a massimo di 50 persone. Girerò come un globetrotter, non mi risparmierò, ma abbiamo bisogno di voi, questo Paese non è del presidente del Consiglio. Ciascuno di voi si deve prendere un pezzo di questa sfida, dal 15 maggio pubblicheremo i moduli per fare i comitati", ha concluso. 

Renzi poi nel corso del suo intervento è tornato a parlare della spinosa questione delle unioni civili, ricordando: "L' 11 e il 12 maggio, con fiducia a naso, voteremo in Aula alla Camera la legge. Un gruppo di obbligazionisti delle quattro banche in risoluzione, in particolare di Banca Etruria, hanno contestato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al suo arrivo al Teatro Niccolini, in pieno centro a Firenze. I contestatori sono riusciti ad arrivare davanti al teatro eludendo la sicurezza e hanno iniziato a gridare :"Buffone" e "Pinocchio", esibendo cartelli in cui lamentano l'esistenza di "truffati di serie A e di serie B". Renzi ha già raggiunto il teatro riuscendo a evitare il contatto con la cinquantina di manifestanti. Solo in un secondo momento le forze dell'ordine sono riuscite a creare un cordone davanti al teatro. Il premier ha replicato: "Ad accogliermi ho trovato alcuni che protestavano, benvenuti anche a loro. Non ho visto il Bargellini (leader del Movimento di lotta per la casa a Firenze) forse si è svegliato tardi...".  - 

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