PARIGI, 26 maggio - Manifestazioni a Parigi e dintorni, almeno 5 raffinerie su 8 bloccate o che funzionano a scartamento ridotto, 4 mila pompe di benzina, 1 su 5, a secco, nonostante il ricorso alle riserve strategiche nazionali, scioperi dei treni e dei trasporti, perturbazioni attese nei porti e nelle centrali elettriche e nucleari. Prosegue a tamburo battente lo scontro tra i sindacati di sinistra e il governo in Francia sulla riforma del mercato del Lavoro. Oggi CGT, FO, Solidaires, FSU, Unef, Fidl e UNL hanno indetto l'ottava giornata di mobilitazione da marzo. La prossima e' gia' prevista per il 14 giugno. Finora la manifestazione più affollata è stata quella del 31 marzo (390 mila persone per la polizia e 1,2 milioni per i sindacati), poi l'affluenza è calata, per risalire lo scorso 19 maggio (128- 400 mila persone). Il leader della CGT Philippe Martinez chiede una "generalizzazione degli scioperi". Il governo replica con toni duri e rassicura i francesi sui rifornimenti. "Sara' fatto tutto il necessario per assicurare gli approvvigionamenti ai francesi e all'economia" dice il portavoce del governo, Stéphane Le Foll. Finora sono stati usati 3 giorni di riserve stategiche petrolifere su un totale di 115 giorni. Oggi, con i blocchi nei porti, i rifornimenti saranno ancora più difficili. Intanto la SNCF, le ferrovie francesi, fanno sapere che in mattinata il traffico dei treni e' "poco perturbato", malgrado lo sciopero indetto dalla CGT e da SUD-rail. E' il quinto sciopero del settore da marzo.
Nessun commento:
Posta un commento