venerdì 14 aprile 2017

METE: SHIBAM, la Manhattan di fango del deserto yemenita




Shibam (arabo: شبام) è una città dello Yemen nel governatorato dell'Hadramawt, nel sud del Paese. In alcuni periodi storici è stata la capitale del regno dell'Hadramawt.
Shibam deve la sua fama allo specifico stile architettonico che qui si è sviluppato e che ora è posto sotto la protezione del programma di salvaguardia dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Anche se tutte le case di Shibam sono state costruite con mattoni di fango, ci sono circa 500 palazzi che raggiungono l'altezza di 5-9 piani. Le case più vecchie risalgono al XVI secolo anche se il sito è abitato da oltre 2.000 anni. Per queste sue caratteristiche Shibam è anche chiamata la più vecchia città-grattacielo del mondo, o  la Manhattan del deserto.
E in effetti Shibam ha ben poco da invidiare a città come New York o Chicago, in termini di profilo. Certo, i suoi grattacieli sono ben più bassi, ma se li stagliamo contro il panorama desertico che li circondano l'effetto da cartolina è assicurato. Per la precisione, Shibam si trova nel deserto di Ramlat al-Sab`atayn, nella regione di Hadhramaut. Il wadi, ovvero la valle fluviale, in cui si trova è circondato da due montagne che la isolano rispetto alle città vicine (i centri più prossimi sono Seiyun e Tarim, entrambi a oriente). La sua architettura racchiude in se i canoni rigorosi dell'urbanistica del mondo arabo.
A Shibam entrano in gioco una serie di elementi che la rendono un modello di città araba meritevole di essere salvaguardato. La sua griglia trapezoidale su cui si intersecano le strette stradine e le piazze è tipica del mondo mediorientale. Ma il modo in cui si sono sviluppate le abitazioni riflette essenzialmente il periodo di prospetità dell'Hadhramaut. I numerosi palazzi erano infatti costruiti da famiglie potenti che, rivali tra di loro, facevano mostra del proprio prestigio e ceto sociale, oltre che del potere economico. Alcuni palazzi raggiungono anche gli 11 piani di altezza: un particolare impressionante, se non ci si dimentica del materiale di cui sono fatti. Ecco perché Shibam viene comunemente definita anche la "città con i grattacieli più vecchi del mondo".

La vita a Shibam scorre molto tranquilla, al Qaeda, che domina ancora la regione, permettendo. La città ha dimenticato i tempi in cui era un florido porto di mercanti. Oggi l'economia si basa per di più sulla pastorizia. L'abbandono dell'agricoltura basata sulla gestione delle piene del wadi ha cambiato radicalmente le abitudini della città. L'acqua oggi viene fornita con sistemi tradizionali, ma gli impianti idraulici sono del tutto inadeguati alle vecchie strutture, e questo ha contribuito alla decadenza della città.

Gli alti palazzi non presentano finestre ai piani terreni, che vengono utilizzati come magazzini per le granaglie. Il primo piano degli edifici viene utilizzato dagli uomini, mentre le donne occupano i piani superiori. Gli interni degli androni principali dove le persone si incontrano e socializzano sono spesso finemente decorati. I piani più alti sono dedicati alle famiglie che vivono insieme. Molti edifici sono collegati in cima da ponti e passerelle: si trattava di un antico sistema difensivo per mettere in comunicazione le varie torri di guardia, ma oggi vengono utilizzati dagli anziani per passare da un palazzo all'altro, piuttosto che salire e scendere interminabili rampe di scale. Le strutture sono costantemente minacciate da vento, pioggia, e dall'erosione del calore, e richiedono una manutenzione costante. Nel 2008, un ciclone tropicale ha inondato Shibam, danneggiando diverse strutture e minacciando di far cadere le sue torri di terra.




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