Fondata inizialmente come iniziativa privata nel 2014, MOAS è stata la prima ONG a pattugliare il Mediterraneo al fine di salvare migranti e rifugiati che intraprendono il pericoloso viaggio dalla Libia all’Europa. Da allora MOAS è divenuta un’organizzazione internazionale che ha salvato ed assistito oltre 33.000 uomini, donne e bambini nel Mediterraneo Centrale e nel Mar Egeo. Attualmente MOAS sta conducendo la sua quarta missione di Ricerca e Soccorso nel Mediterraneo Centrale, lanciata lo scorso 1 Aprile.
Sono 851, complessivamente, i migranti sbarcati fra stanotte e stamattina a Lampedusa. A soccorrere 4 barconi in difficoltà è stata la nave "Chimera" della Marina militare italiana. Ieri sera, sull'isola, sono arrivati in 448: erano tutti su un barcone. Fra stanotte e stamattina si sono registrati, invece, tre sbarchi: prima 151 migranti, poi 121 ed infine 125. All'hotspot di contrada Imbriacola, al momento, ci sono 1.043 persone. I migranti stanno tutti bene. Per la giornata di oggi non sono previsti trasferimenti.
649 migranti sono giunti stamani a Reggio Calabria a bordo della nave "Vos Prudence" di Medici Senza Frontiere. In massima parte sono subsahariani, ma anche di origine asiatica, dal Pakistan e dal Bangladesh. Quasi in contemporanea, sul litorale di Melito Porto Salvo, sono sbarcati 89 profughi, molti dei quali di origine siriana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri mentre da Reggio la Prefettura, che aveva allestito il punto di fotosegnalamento e identificazione sulla banchina del porto, ha inviato due pullman per prelevare anche il secondo gruppo di migranti. Ad accogliere i profughi anche il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, il procuratore generale Luciano Gerardis, l'arcivescovo di Reggio Calabria-Bova mons. Giuseppe Fiorini Morosini e l'assessore comunale alle Politiche sociali ed all'accoglienza Giuseppe Marino.
"Sono migranti che abbiamo salvato due giorni fa, a Nord delle coste della Libia. Molti di loro presentavano segni di tortura e delle sofferenze subite in Libia o durante il tragitto. Per la prima volta cominciamo a vedere anche i segni delle guerre: feriti da arma da fuoco e segni di maltrattamenti e torture". Lo ha raccontato Michele Trainiti, responsabile del soccorso e della ricerca in mare di Medici senza frontiere, dopo l'arrivo a Reggio Calabria della nave "Vos Prudence" con 649 migranti a bordo. "Le attività di salvataggio - ha detto ancora Trainiti - sono state questa volta molto difficili perché si è operato in più salvataggi. Con un'altra nave abbiamo sbarcato ieri a Pozzallo 550 persone. In un solo giorno, con i nostri 649, superiamo le mille unità ed altrettanto ha fatto la Guardia costiera. Una cosa è certa: gli sbarchi continuano. La gente continua a fuggire dalla guerra e dalla fame. Sono molti subsahariani. Abbiamo molti nigeriani, ma vediamo anche un flusso crescente dall'Asia, che per noi è anche l'indicatore del fatto che essendo chiusa la frontiera turca, comunque si cerca sempre una via alternativa per cercare una vita migliore".
Il mare piatto sta favorendo massicce partenze di migranti dalle coste libiche. Ieri il Comando delle Capitanerie di porto ha coordinato 33 operazioni di soccorso nei confronti di imbarcazioni in difficoltà nel Canale di Sicilia: circa 4.500 le persone salvate.
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