giovedì 20 aprile 2017

L'ITALIA si mobilita per GABRIELE DEL GRANDE


ROMA, 20 aprile - L'Italia si mobilita per Gabriele Del Grande. A 11 giorni dal fermo al confine con la Siria, dove stava facendo alcune interviste, il reporter e documentarista toscano è ancora trattenuto in un centro di detenzione amministrativa in Turchia. Ieri, non gli è stata concessa la possibilità di incontrare le autorità consolari né il suo legale. Un trattamento che ha fatto salire ulteriormente la tensione tra Roma e Ankara. Dopo la telefonata di ieri ai familiari, in cui ha annunciato l'avvio di uno sciopero della fame, Del Grande è rimasto senza contatti con l'esterno nel centro di identificazione ed espulsione di Mugla, sulla costa egea meridionale, dove era stato trasferito dopo la detenzione iniziale ad Hatay. Le autorità locali, secondo fonti turche, dovrebbero autorizzare la visita consolare venerdì.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha chiamato il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu, per ribadire la "ferma richiesta del rilascio immediato" di Del Grande. Alfano ha spiegato di aver ricevuto il "massimo impegno" dal governo turco sul fatto che "le procedure verranno concluse al piu' presto". "La questione delle procedure non può in alcun modo impedire l'assistenza legale e consolare e ogni forma di sostegno", ha aggiunto il ministro, precisando che "il caso è seguito al massimo livello e con la massima attenzione possibile".

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