BENEVENTO, 6 aprile – Il Tribunale di Benevento ha ammesso il Pastificio Rummo alla procedura di concordato preventivo in continuità. La storica azienda familiare produttrice di pasta di semola di grano duro fondata nel 1846 a Benevento, si legge nel decreto, “ha subito danni di entità assai rilevante generati dall’alluvione che ha colpito l’area dello stabilimento nell’ottobre del 2015: e tale evento viene prospettato come il fattore che ha determinato la crisi, attraverso le sue molteplici negative implicazioni”.
Di pari passo prosegue anche la trattativa con le banche. “E’ ancora sul tavolo – ha spiegato il presidente Cosimo Rummo – l’ipotesi di un accordo di ristrutturazione con rimborso in 10 anni, stiamo lavorando costantemente per raggiungere un’intesa. Il sostegno del ceto bancario ci consentirebbe di eseguire, sin da subito, gli investimenti previsti al termine del piano garantendo, al tempo stesso, ai creditori una maggiore soddisfazione, in virtù del prolungamento dell’arco temporale disponibile per i pagamenti”.
Il piano di concordato preventivo ammesso dal Tribunale, “prevede, a fronte di un’esposizione debitoria di circa 97 milioni, il rimborso in 5 anni – ha spiegato Mario Porcaro, dello Studio Porcaro Commercialisti & Avvocati, advisor dell’operazione – “garantendo ai creditori chirografari una percentuale ben al di sopra della media, pari al 47% circa, con possibilità di arrivare oltre il 60% attraverso l’utilizzo dello strumento dei patti paraconcordatari”. Il piano industriale prevede una crescita del fatturato da 66,3 milioni, attesi per il 2017, a 80 milioni nel 2020, investendo principalmente sul brand Lenta Lavorazione.
Il Tribunale ha fissato per il 10 luglio l’adunanza dei creditori e ha inoltre evidenziato che “la percentuale di pagamento dei chirografari della seconda classe, è pari ad oltre il doppio di quella prevista per l’ipotesi del concordato con liquidazione dei beni”, e, sotto il profilo economico, ritiene di poter esprimere una valutazione favorevole sulla fattibilità economica della proposta avanzata da Rummo. Per l’intera durata del piano di concordato non sono previsti nuovi investimenti, poiché sono stati già sostenuti in buona parte in seguito all’alluvione. Ultimato il piano, si prevedono investimenti in Capex per circa 20 milioni per l’implementazione degli impianti e per la messa in sicurezza dello stabilimento.
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