sabato 1 aprile 2017

ALATRI, migliaia di persone per l'ultimo addio ad EMANUELE


ALATRI, 1 aprile - Decine di palloncini bianchi e due colombe sono stati fatti volare in cielo al passaggio del feretro, anch'esso bianco, di Emanuele Morganti, il ragazzo massacrato nella notte tra venerdì e sabato ad Alatri. A salutarlo, dopo la messa funebre, un grido, "ciao Emanuele", seguito da un lunghissimo applauso. Ad assistere i funerali, tra dentro e fuori la Chiesa, migliaia di persone.
"Emanuele era un angioletto, ma che dico, era un caciarone pieno di vita che ci faceva sentire vivi". Lo ha detto Lucia, la madre di Emanuelei. "A nome suo - ha aggiunto parlando in chiesa, al termine del rito funebre celebrato dal vescovo di Anagni-Alatri Lorenzo Loppa - chiedo un applauso a chi è in chiesa e chi è fuori, è il nostro grazie insieme alla richiesta di ricordare Emanuele nelle nostre preghiere e di salvare i nostri ragazzi dalle inquietudini. Dio non lo ha chiamato perché cattivo ma lo ha solo ricevuto dalla cattiveria degli uomini. Lo ha accolto". Tra le lacrime la madre di Emanuele Morganti, nel suo intervento dopo che era terminato il rito funebre, ha ringraziato anche le forze dell'ordine a nome suo, del marito Giuseppe e dei figli Melissa e Francesco.
La chiesa di Tecchiena dove si è è svolta la messa per i funerali di Emanuele Morganti era gremita così come il prato antistante. Gli amici di Emanuele indossavano t-shirt bianche con un cuore al centro e la sua foto. Il feretro è bianco, "perché Emanuele è morto da innocente", hanno detto gli amici, bianchi sono tutti i fiori e i palloncini attorno alla chiesa. Accanto alla bara la mamma, il papà, il fratello e la sorella di Emanuele, oltre agli altri parenti. In molti sono venuti a Tecchiena dai paesi vicini.
Vescovo, su Emanuele ferocia spietata - "Quella che si è abbattuta su Emanuele è stata una ferocia disumana, barbara e spietata". Così è cominciata l'omelia del vescovo di Anagni-Alatri, Lorenzo Loppa ai funerali di Emanuele Morganti, il ragazzo massacrato ad Alatri nella notte tra venerdì e sabato. "Tutti si staranno chiedendo - ha aggiunto- dov'eri Signore quando Emanuele veniva pestato? Il Signore risponde, ero in quel corpo martoriato, morivo lì un'altra volta". 
Sono tanti gli striscioni appesi attorno alla chiesa: 'Nessuno muore mai completamente... rimarrai sempre vivo dentro di noi!', 'Vorrei solo averti di nuovo accanto, stringerti e dirti che la vita è un po' meno complicata se ci sei tu con me' con la foto di Emanuele e di un suo amico. In un altro striscione, ancora una foto di Emanuele sorridente e accanto la scritta 'Il perdono lasciamolo a Dio... Per Emanuele solo giustizia'.

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