ROMA, 29 aprile -
"Domenica
l'Unità non sarà in edicola, non sarà ai gazebo dove il popolo del Partito
Democratico sceglierà il nuovo segretario e non seguirà lo spoglio dei
risultati delle primarie". Lo annuncia una nota dell'assemblea dei
redattori del quotidiano, parlando di "ennesima gravissima
provocazione" da parte dell'azienda. "Dopo aver convocato il comitato di redazione per
la presentazione del piano editoriale del nuovo direttore MarcoBucciantini che
si proponeva di rilanciare il giornale, contenere i costi aziendali e avviare
il sito Internet, l'azienda - spiega la nota - ha dato mandato ai propri
rappresentanti legali di comunicare che il direttore non avrebbe dovuto
partecipare all'incontro in quanto concluso il suo incarico. I legali hanno inoltre
comunicato al cdr che a breve sarà nominato un nuovo direttore con pieni poteri
che dovrà aderire al progetto dell'azienda che prevede un ingente numero
di licenziamenti collettivi. Tutto questo nel giorno in cui l'amministratore
delegato Guido Stefanelli ha comunicato l'intenzione dell'azienda di
corrispondere alle lavoratrici e ai lavoratori una quota dello stipendio di
aprile pari al 5% della retribuzione in seguito ad un pignoramento eseguito per
conto di un creditore". Per l'assemblea è "ancora più grave"
che "la proprietà abbia di fatto interrotto unilateralmente un confronto
appena avviato con il cdr e con la Fnsi in vista della riduzione dei costi
aziendali e del rilancio del quotidiano". L'azienda, si legge ancora nella
nota, "ha comunicato l'intenzione di procedere al licenziamento di un
numero di redattori vicino alle 20 unità a fronte di una redazione che, al
momento, è composta da 28 unità". "Per noi - conclude la nota - è
arrivato il momento di dire basta e ricordare all'amministratore delegato Guido
Stefanelli e all'editore Massimo Pessina che per tutelare i diritti calpestati
esistono i luoghi deputati. In primis i tribunali".
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