WASHINGTON, 26 aprile - "Il più grande taglio delle tasse e la più ampia riforma fiscale della storia degli Stati Uniti": così il segretario al Tesoro americano, Steve Mnuchin, sul piano che il presidente Donald Trump si appresta a presentare. Mnuchin ha confermato l'introduzione di un'aliquota del 15% per le aziende.
"Un ulteriore esempio di vergognoso eccesso di un singolo giudice non eletto" che "riscrive la politica migratoria per la nostra nazione" e infligge "un altro colpo" alla legge: così la Casa Bianca, annunciando ricorso fino alla Corte Suprema, definisce in una nota la decisione di un giudice federale di San Francisco di sospendere temporaneamente la direttiva dell'amministrazione Trump che blocca i finanziamenti federali alle cosiddette città santuario, cioè quelle che proteggono i clandestini.
Lo stanziamento dei fondi necessari per l'avvio della costruzione del muro al confine tra Stati Uniti e Messico non sarà previsto nella legge di spesa che dovrà essere approvata entro venerdì: lo ha detto alla Fox News la consigliera del presidente americano Donald Trump, Kellyanne Conway, sottolineando comunque che il progetto resta una "priorità molto importante" per l'amministrazione.
Nuovo stop giudiziario per Donald Trump: dopo il freno posto dai giudici al 'bando' per gli ingressi negli Usa di persone provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana, adesso il freno riguarda il provvedimento del presidente sulle cosiddette 'città santuario', le grandi metropoli come New York e Los Angeles che accolgono e proteggono gli immigrati illegali e i rifugiati, alle quali l'amministrazione Trump ha minacciato di togliere fondi se non collaborano con le autorità federali circa la stretta sull'immigrazione illegale. Un giudice federale di San Francisco ha pero' bloccato temporaneamente e a livello nazionale il decreto, dopo un ricorso avanzato da due contee californiane, che temono di perdere miliardi di dollari.
Questo è un esempio di come i giudici stiano "dando i numeri", ha replicato il chief of staff della Casa Bianca, Rience Priebus, riferisce la Cnn. "Procederemo per ricorrere in appello", ha aggiunto Priebus. Il dipartimento di Giustizia Usa ha sottolineato che il blocco non ferma l'amministrazione dall'applicare la legge sull'immigrazione.
Il giudice William H. Orrick ha emesso una ingiunzione preliminare che ordina di fatto il blocco all'ordine dell'amministrazione, con la motivazione che l'applicazione del provvedimento può risultare incostituzionale. Le contee di San Francisco e e Santa Clara -che avevano avanzato il ricorso- "hanno un forte interesse nell'evitare l'incostituzionale applicazione a livello federale e la significativa incertezza di bilancio che e' emersa dal minaccioso linguaggio dell'ordine", ha sottolineato il giudice Orrick nel motivare la sua decisione.
La 'guerra' alle città santuario dichiarata da Trump era stata ribadita nelle scorse settimane dal responsabile della Giustizia, Jeff Session, con un duro monito rivolto alle municipalità: o collaborano con gli agenti federali e seguono le indicazioni dell'amministrazione, o perderanno i fondi federali", minacciando anche di recuperare le somme già versate.
Si tratta di miliardi di dollari a rischio. Fin dalla campagna elettorale Trump aveva messo nel mirino Stati e comunità locali che riconoscono la residenza agli immigrati irregolari, evitando loro il rimpatrio forzato nel Paese d'origine. Con la residenza viene riconosciuto anche l'accesso ai servizi sanitari, sociali e all'istruzione per i minori.
La 'guerra' alle città santuario dichiarata da Trump era stata ribadita nelle scorse settimane dal responsabile della Giustizia, Jeff Session, con un duro monito rivolto alle municipalità: o collaborano con gli agenti federali e seguono le indicazioni dell'amministrazione, o perderanno i fondi federali", minacciando anche di recuperare le somme già versate.
Si tratta di miliardi di dollari a rischio. Fin dalla campagna elettorale Trump aveva messo nel mirino Stati e comunità locali che riconoscono la residenza agli immigrati irregolari, evitando loro il rimpatrio forzato nel Paese d'origine. Con la residenza viene riconosciuto anche l'accesso ai servizi sanitari, sociali e all'istruzione per i minori.
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