BERLINO, 15 gennaio - Continua il braccio di ferro tra Berlino e Fca per i test sulle emissioni. "Le autorità italiane - ha spiegato il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt - sapevano da mesi che Fca, secondo i nostri esperti, usava dispositivi di spegnimento illegali", nonostante ciò la casa automobilistica si è "rifiutata di chiarire" e ora la commissione Ue "deve conseguentemente garantire il richiamo" di alcuni modelli.
Già venerdì il governo italiano, per voce del viceministro Riccardo Nencini, aveva definito "incomprensibile" l'insistenza del governo tedesco viste "le risposte già ottenute dal Mit".
Dal canto suo la Commissione, attraverso un portavoce, aveva fatto sapere che si stava "esaurendo il tempo" per le autorità italiane per dare le spiegazioni richieste dalla Commissione europea sulla contestazione dell'omologazione di un modello della Fiat sollevate a settembre scorso dal ministro tedesco dei trasporti, ricordando però che "i poteri della Commissione sono limitati" perché può agire se uno Stato membro non rispetta le regole europee ma non "direttamente contro un produttore di auto.
"Sono gli Stati membri ad essere responsabili della certificazione delle auto" per la loro immissione nel mercato europeo e "in questo contesto - aveva aggiunto la portavoce della Commissione - la Germania ha sollevato serie preoccupazioni sulla compatibilità di un modello Fiat con la legislazione europea sulle emissioni auto. Cosa che le autorità italiane contestano. La Germania ha chiesto di intervenire in quello che definiamo un processo di mediazione, che è uno sforzo per trovare un accordo comune. Abbiamo ripetutamente chiesto alle autorità italiane di presentare spiegazioni convincenti e stiamo esaurendo il tempo, perché vogliamo concludere molto presto il negoziato sulla compatibilità della Fiat con la legge Ue".
Francia: dopo Renault possibili indagini su altre marche - Intanto da Parigi arriva la notizia che altre case automobilistiche potrebbero essere indagate per le emissioni dei motori diesel. A dirlo a Le Journal Du Dimanche (Jdd) è il ministro francese dell'Ambiente, Segolene Royal, dopo che i giudici francesi hanno annunciato indagini su Renault. "E' stato scoperto un certo numero di anomalie su veicoli Renault - ha detto Royal nell'intervista riportata da Bloomberg - è il caso anche di altri costruttori, anche se a un livello diverso. Quindi potrebbero esserci altre indagini".
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