mercoledì 18 gennaio 2017

CREPA nell'ANTARTIDE, sgomberata stazione scientifica britannica


LONDRA, 18 gennaio - Non c'è tempo da perdere. L'allarme arriva dall'Antartide dove, tramite delle riprese effettuate da un drone, si è scoperto che una lunga crepa di ghiaccio di un centinaio di chilometri sta per separare il campo base della spedizione britannica Halley VI dalla banchisa. Per motivi di sicurezza, il British Antartic Survey ha deciso di chiudere e spostare a 23 km la sua stazione di ricerca. Il trasferimento avverrà tra marzo e novembre.
Secondo il Bas, "non c’è alcun rischio immediato per le persone attualmente nella stazione, o per la stazione stessa. Tuttavia, c’è sufficiente incertezza su ciò che potrebbe accadere al ghiaccio durante il prossimo inverno a venire". Il direttore della stazione di ricerca ha deciso, quindi, che come misura precuazionale ci saranno la chiusura della stazione e l'evacuazione dell' intero staff prima che cominci l’inverno antartico. Attualmente ci sono 88 persone, compreso il personale che lavora solo l’estate, quelli che lavorano al progetto delocalizzazione e 16 scienziati che sarebbero dovuti restare per l’inverno.

La stazione Halley VI è fondamentale per gli studi sull’impatto degli eventi meteorologici spaziali estremi spaziali, i cambiamenti climatici e i fenomeni atmosferici. Sono state, infatti, le misurazioni dell’ozono fatte dalla Halley a portare alla scoperta, nel 1985, del buco dell’ozono sopra l’Antartide.

Quanto succede non è altro che l'ennesimo segnale del surriscaldamento globale. Il 2016 è stato, infatti, uno degli anni più caldi degli ultimi tempi e ormai è accertato l'innalzamento del livello dei mauri causato dallo scioglimento dei ghiacci. Un monito che non può più essere ignorato e sul quale non sono più ammessi ripensamenti da parte dei governi del mondo.

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