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PESCARA, 20 gennaio - All'Hotel "Rigopiano" a Farindola sul Gran Sasso, spazzato via da una slavina di immense proporzioni, i soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni estreme, alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all'appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all'ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all'hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. Da ieri sono stati estratti due corpi dalle macerie.
La Procura ha aperto un'indagine per omicidio colposo.In queste ore i carabinieri forestali di Pescara sono in Provincia per acquisire tutti i documenti che possono interessare le indagini della Procura. Si tratta di tutte le carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Richieste, movimenti, organizzazione di spalaneve, turbine, richieste di soccorso e quanto riguarda la viabilità di quella zona.
"Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti. I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno". E' il racconto di Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola. Con i tecnici della delegazione Valdossola anche quelli di Canavese, Cuneo, Mondovì, Valsusa, Valsangone. Le squadre sono partite ieri dopo che dal Coordinamento Nazionale della Protezione Civile aveva chiesto rinforzi. Cinque automezzi sono partiti stamattina alle ore 5 con l'obiettivo di dare il cambio agli operatori del CNSAS del Centro Italia.
LE STORIE
Dispersa è la famiglia di Domenico di Michelangelo, un poliziotto in servizio a Osimo, nelle Marche, ma nato a Chieti, ai piedi di questa montagna bella e aspra: con lui c'erano la moglie Marina Serraiocco, abruzzese anche lei, di Popoli, e il loro bimbo di sette anni. Il piccolo è uno dei tre bambini che sicuramente erano presenti nella struttura: oltre a lui c'erano infatti i figli di 6 e 8 anni di Giampiero Parete, l'uomo che per caso si è salvato e che ha dato l'allarme. "Mia moglie aveva mal di testa e aveva bisogno di una medicina che era in macchina. Allora sono uscito dall'albergo e sono andato in auto. Mentre tornavo verso l'hotel ho sentito rumori e scricchiolii e ho visto la montagna cadere addosso all'edificio. Lì sotto ci sono ancora mia moglie e i miei due figli".
Come dovrebbero esservi Stefano Faniello, 28 anni compiuti due giorni fa e Francesca Bronzi, 25. I due fidanzati erano alla loro prima vacanza insieme. Lo raccontano i due papà, mentre scendono dalla montagna con le lacrime agli occhi. "E' una tragedia, ho mia figlia là sotto - dice Gaetano - era andata a fare una giornata con il ragazzo, c'è suo padre qui accanto a me. Volevano passare un week end ma sono rimasti su". Erano un regalo per Stefano, questi due giorni di wellness e benessere. "Non erano mai venuti qui - aggiunge papà Alessio - Ma la speranza c'è ancora e noi aspettiamo. Non ce ne andremo".
Anche Roberto Del Rosso era sicuramente in albergo. "Viveva praticamente lì, non lo abbandonava mai" dicono a Contrada Mirri, l'avamposto più vicino - 4 case - all'hotel. Roberto era, è, l'amministratore delegato del Rigopiano. Fino a sei, sette anni fa era in società con i fratelli. Poi si è preso tutto e ha ristrutturato: la piscina, la spa, il centro benessere. Ed erano andati proprio per quello Luciano Caporale e Silvana Angelucci, di Lanciano di Chieti. Parrucchieri entrambi, erano arrivati domenica e dovevano partire martedì mattina. Quando hanno visto le nevicate, però, hanno deciso di fermarsi un altro giorno, senza sapere che sarebbe stato l'ultimo.
In vacanza erano Marco Vagnarelli e Paola Tomassini, di Castignano in provincia di Ascoli. Lui dipendente dell'Ariston, lei di Autogril, erano due giovani sereni e tranquilli, dicono i conoscenti "Ci siamo sentiti che stavano per ripartire - racconta il fratello di lei - aspettavano che la strada fosse liberata per andare via". Ma erano preoccupati? "Della neve no - dice - erano preoccupati dalle scosse di terremoto della mattina".
Lo erano anche Emanuele e Fabio, due dipendenti. Fabio, che "sapeva fare tutto e faceva un po' di tutto, il falegname, il muratore, il tuttofare", è uscito assieme a Giampiero. Anche lui si è trovato fuori per caso. Emanuele, invece, lo stanno ancora cercando. Assieme a Jessica, Marco e tutti gli altri.
Lo erano anche Emanuele e Fabio, due dipendenti. Fabio, che "sapeva fare tutto e faceva un po' di tutto, il falegname, il muratore, il tuttofare", è uscito assieme a Giampiero. Anche lui si è trovato fuori per caso. Emanuele, invece, lo stanno ancora cercando. Assieme a Jessica, Marco e tutti gli altri.
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