REGGIO CALABRIA, 21 aprile - Quattro medici sono stati sottoposti agli arresti domiciliari dalla Procura diReggio Calabria con l'accusa di aver coperto errori commessi su pazienti nei reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia degli "Ospedali riuniti". Inoltre altri sei medici e un'ostetrica sono stati sospesi. Secondo quanto emerso nelle indagini volevano evitare di incorrere nelle responsabilità soprattutto giudiziarie. medici avrebbero messo in atto un vero e proprio un sistema di copertura illecito in occasione di errori commessi in interventi su singole gestanti o altri pazienti.
A portare ad arresto e sospensione dei medici sono state le indagini della Guardia di finanza di Reggio Calabria riguardanti la morte di due neonati e le lesioni irreversibili riportate da un altro bimbo, dichiarato invalido al 100 per cento. Inoltre, l'inchiesta ha riguardato anche traumi e crisi epilettiche di una partoriente, il presunto procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni di parti intime e connotative di altre. Alcuni degli indagati oggi non sono più in servizio al presidio ospedaliero "Bianchi-Melacrino-Morelli" (cioè gli "Ospedali Riuniti"). Gli arresti domiciliari e la sospensione dalla professione per 12 mesi sono stati disposti dal gip su richiesta della Procura Per i medici le accuse sono quelle di falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri e interruzione della gravidanza senza consenso della donna. Il presunto sistema di copertura degli errori, secondo l'accusa, sarebbe stato condiviso dall'intero apparato sanitario.
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